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QT n. 22, 24 dicembre 2004 Scheda

Nelle pieghe della legge, nelle pieghe del cervello

Carmelo Furnari

Il tentativo di arginare la diffusione delle sostanze stupefacenti fa scattare una corsa contro il tempo fra chi introduce nuove molecole e prodotti psicoattivi sul mercato e chi deve metterli sotto controllo. A mano a mano che vengono individuate sostanze che rispondono a determinate proprietà psicotrope, esse possono essere poste nelle tabelle di legge che le proibiscono. Esistono peraltro convenzioni internazionali, sottoscritte da quasi tutti i Paesi, in cui sono state elencate le sostanze psicotrope che vanno messe sotto controllo. A livello europeo, l’introduzione di nuove molecole nelle tabelle delle sostanze da porre sotto controllo di legge viene stabilita da un’azione comune tra l’Osservatorio europeo sulle droghe e le tossicodipendenze e la Commissione europea. Ogni nuova droga viene studiata dagli esperti europei e, in caso di esito postivo, l’Unione emana una direttiva per i Paesi membri, che hanno un certo periodo di tempo per adeguarsi, nel rispetto della propria autonomia legislativa. Infatti, pur confrontandosi con l’Europa, ciascun Paese può proibire, sul proprio territorio, alcune sostanze, indipendentemente dalle decisioni dell’Unione Europea.

La Salvia Divinorum.

L’attuale diffusione della Salvia divinorum ha giocato sulla sua natura di sostanza naturale, che rientra peraltro tra quelle – conosciute da chissà quanto tempo nel mondo e riscoperte di recente per un uso commerciale – di cui era difficile valutare e prevedere in anticipo il potenziale psicoattivo. Nella modifica della legge 309 la Salvia divinorum è già stata iscritta nelle tabelle delle sostanze da vietare. Occorre vedere però se il ministero della Salute non si stia già attivando per preparare un decreto ministeriale specifico, prima ancora della promulgazione della nuova legge.

Gli smart shop si sono ricavati uno spazio nelle pieghe della legge. Oggi stanno diventando anche luoghi di consumo, e questo non deve sorprendere, visto che, come emerge dagli ultimi studi, anche i luoghi classici del divertimento si stanno diversificando, e si privilegiano sempre di più come punti di ritrovo, ad esempio, abitazioni private per feste durante le quali si assumono sostanze.

In termini di rischi per la salute, il problema è serio. Anche soltanto la componente energetica di alcuni dei "drink" messi in vendita negli smart shop è spesso molto elevata. E nessuno dice ai ragazzi che anche l’abuso di semplice caffeina, sostanza di per sé lecita, può produrre alla lunga, se assunta in quantità massiccia, dei danni, incrementando ad esempio il rischio d’infarto giovanile. La salvinorina-A, principio attivo della Salvia divinorum, è poi una delle più potenti sostanze psicoattive esistenti in natura. Come tutti gli altri allucinogeni, agisce direttamente sul cervello e interferisce quindi su equilibri delicati, anche in virtù della componente individuale di chi le assume. Ne possono derivare problemi e scompensi non indifferenti. Classico nel caso degli allucinogeni è ad esempio il fenomeno dei flashback, con immagini che ritornano anche molto tempo dopo il momento del trip. Il danno derivante da queste sostanze non è tanto di tipo acuto: del resto, nella letteratura scientifica non sono riportati casi di morte da intossicazione acuta da Lsd. Vi sono stati tuttavia casi di suicidio o di omicidio sotto l’effetto dell’allucinogeno (ad esempio con precipitazione da un balcone perché si immaginava di poter volare). Lo stesso discorso si può applicare alla Salvia divinorum.

Al di là di ciò, esistono comunque dei danni non quantificabili semplicemente sulla base di una casistica mortale. Se in seguito all’uso di determinate sostanze un giovane si trova costretto a convivere con psicosi, stati di ansia e di panico, allucinazioni ricorrenti, la sua vita può diventare un inferno. Si ricordi tra l’altro che combinare sostanze del genere con l’alcol aumenta ancor più i rischi per la salute.

Bisogna dire chiaramente ai ragazzi che lo sballo ad ogni costo reca solo danni. E che c’è chi, giocando con la loro salute attraverso l’offerta di preparazioni spesso improvvisate e di sostanze la cui innocuità è tutta da dimostrare, guadagna un sacco di soldi.

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