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QT n. 11, 29 maggio 2004 Documenti

“La nostra voce è il futuro”

Noi, i delegati del Children’s World Congress on Child Labour, siamo venuti da tutte le parti del mondo, parlando lingue differenti, crescendo con culture e retroterra differenti. Il nostro congresso è stato un successo ma mancano alcuni importanti delegati, che non hanno ottenuto i visti necessari perché il governo italiano ha pensato che fossero un pericolo per la sicurezza e che alcuni di loro fossero troppo giovani. Questi ragazzi si sono sentiti discriminati. Nel congresso sono mancate le loro idee, perché questi ragazzi provengono da regioni del mondo dove il lavoro minorile è molto comune. Al prossimo incontro ci piacerebbe vederli partecipare, dal momento che la loro voce è la loro opinione ed il mondo deve poterla sentire.

Un momento del Children’s World Congress on Child Labour.

Il lavoro minorile interessa oggi 246 milioni di bambini di tutto il mondo. Prima ancora di iniziare a discutere di lavoro minorile, dobbiamo evidenziare che i bambini possono avere riconosciuti i loro diritti solamente in una situazione di pace. La pace è il diritto umano più basilare.

Dai ragazzi abbiamo ascoltato storie personali quali: traffico di bambini, sfruttamento sessuale, lavoro su barche da pesca, nella pulizia delle macchine, nella vendita di beni per la strada o nei mercati, pornografia, raccolta di rifiuti, nel settore dei trasporti e nell’invio delle merci, nella costruzione di mattoni, nella demolizione, nella creazione di utensili medici e altri materiali pericolosi, nel traffico di droghe, nel lavoro domestico, in condizionidi autentica schiavitù, nel settore agricolo, nelle miniere, nel fare i tappeti, come soldati, come operai in fabbriche e in piccoli laboratori.

La maggior parte di loro hanno dichiarato che stanno perdendo la fiducia nei governi a causa delle loro vuote promesse. I governi hanno fatto molte promesse per porre fine al lavoro minorile attraverso l’istruzione e migliori servizi sociali. Ma non agiscono. Mentre i governi investono un’enorme quantità di risorse per le armi per la guerra, ci sono ancora bambini che non sanno leggere e scrivere e non hanno una casa in cui vivere, o cibo da mangiare.

I governi devono ascoltare i bambini e far sì che le problematiche legate all’infanzia siano una priorità, ed includere i bambini nelle decisioni che concernono le nostre esistenze. I governi devono creare e portare avanti delle leggi che puniscano duramente quelli che hanno abusato dei bambini per i propri interessi. I bambini devono essere recuperati e riabilitati. I governi devono garantire istruzione obbligatoria di buona qualità e gratuita. L’istruzione deve essere fornita in maniera equa a tutti i bambini ,a prescindere dal sesso, dalla razza, dalla condizione economica, dalla religione, dal luogo di nascita, dalla cittadinanza, dalla casta, dalla disabilità, dall’appartenenza a popolazioni indigene o dalle lingua. Ogni Paese deve assicurare che la tematica del lavoro minorile venga trattata in ogni scuola. I governi devono promuovere il lavoro degli adulti; gli adulti devono poter lavorare, così da avere il denaro per far sì che i figli non debbano lavorare. I governi devono creare un sistema affinché si mettano dei marchi ai prodotti che non sono fatti con lavoro minorile.

Anche i genitori hanno la responsabilità di ascoltare i bambini. I bambini hanno bisogno di amore, rispetto e dignità. E’ compito dei genitori dargli una vita familiare felice e stabile.

Noi ragazzi dobbiamo promuovere iniziative per diffondere la consapevolezza riguardo il lavoro minorile nelle nostre comunità e nei nostri villaggi. Dobbiamo lavorare a livello nazionale e creare un Parlamento dei Bambini in ogni paese. Dobbiamo creare una rete di bambini, così da poterci mantenere in contatto per essere educati su questo tema in tutto il mondo. Questa rete sarà composta da bambini di tutto il mondo, e diffonderà le storie sul lavoro minorile e le loro opinioni.

Crediamo che l’uso dell’arte, della musica, della danza e della recitazione come forma di espressione e mezzo per diffondere la consapevolezza sul lavoro minorile sia molto importante. Questi sono i mezzi tramite i quali bambini di ogni retroterra culturale si possono connettere, collegare, capire e divertire insieme.

Ci sono molti modi per diffondere il messaggio contro il lavoro minorile. Dovremmo creare i nostri mezzi di comunicazione, come giornali, pensati dai bambini per i bambini, che ci permettano di esprimere liberamente la nostra opinione. I mezzi di comunicazione devono essere mezzi di comunicazione amici dei bambini, e dire le verità sul lavoro minorile aiutandoci a combatterlo. L’informazione sul lavoro minorile a volte raggiunge solo le città e la gente nei villaggi non ha informazioni sui danni causati dal lavoro minorile. Dobbiamo coinvolgere anche i villaggi. Promettiamo di continuare ad agire per l’eliminazione del lavoro minorile e per un mondo migliore per i bambini. Ora, chiediamo a tutti voi di unirvi a noi, perché solo insieme possiamo veramente raggiungere la libertà per tutti. In questa alleanza, creeremo un mondo sano e pacifico per tutti. Oggi il potere è nelle nostre mani. Noi definiamo il futuro.

Noi siamo il presente e la nostra voce è il futuro!

Firenze, 12 Maggio 2004