Non c’è rosa senza spine
Le 8.000 rose usate per la decorazione floreale alla serata di gala dell’Unione Albergatori e Pubblici Esercenti di Bolzano sono frutto delle fatiche di donne ecuadoriane che lavorano in condizioni insostenibili e con salari da fame. La produzione di fiori in Ecuador va di pari passo con una serie di gravi violazioni: la mancanza di tutela delle lavoratrici, comprese quelle malate o incinte; l’impiego di pesticidi altamente tossici, con pesanti ricadute sulla salute delle persone e sulla qualità dell’acqua potabile; il lavoro minorile e il lavoro coatto. Tale situazione è destinata a non mutare, fintanto che in Europa si continuerà a comprare acriticamente tutto ciò che offrono i grandi mercati floristici olandesi.
A essere chiamati in causa sono soprattutto gli acquirenti all’ingrosso, come appunto gli organizzatori di grandi manifestazioni tipo balli e serate di gala. Già da alcuni anni gli organizzatori del ballo dell’Opera di Vienna acquistano fiori del commercio equo o di provenienza europea, dimostrando un senso etico e di responsabilità nei riguardi del problema. E ciò che vale per uno degli eventi mondani più importanti d’Europa, dovrebbe valere ancora di più per la festa degli albergatori altoatesini. La scelta di fiori dal commercio equo per la serata di gala locale sarebbe inoltre un buon esempio per analoghe manifestazioni, grandi e piccole, che si svolgono nella nostra provincia.
In Germania e in Austria è attivo dal 1999 il "Flower Label Program" (FLP). I fiori con il marchio FLP sono prodotti secondo rigorosi criteri di rispetto dei lavoratori e dell’ambiente.
Peccato che quest’anno si sia persa una buona occasione, speriamo vada meglio l’anno venturo.