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QT n. 9, 3 maggio 2008 Servizi

Corpi civili di pace: un’alternativa possibile?

Di alternativa non violenta si parla da tanti anni e quelli tra noi con i capelli bianchi ricordano certe canzoni che negli anni ’60 e ’70, oltre a fare grande successo, erano un manifesto giovanile contro la guerra.

Da alcuni anni però i corpi civili di pace sono diventati qualcosa di più di un visionario sogno hippie e la data da ricordare è certamente il maggio 1995, quando il Parlamento europeo, sorprendentemente, adottò un emendamento di Alexander Langer che auspicava la creazione di un corpo civile di pace europeo che potesse intervenire affiancando l’apparato militare, apparato di cui Langer aveva ben chiara la dirompente pericolosità. La proposta è riaffiorata in seguito più volte sui banchi del Parlamento Europeo, ma finora senza esito pratico. Intanto però, da almeno una decina di anni, le organizzazioni non governative attive su questo fronte si sono organizzate da sole e, in molti casi, sono già intervenute in zone di conflitto e con esiti confortanti. La consapevolezza che la violenza genera violenza e che non si può lasciare la risoluzione dei conflitti in mano esclusiva dei militari, viene rafforzata dai risultati positivi raggiunti dai tanti gruppi ormai attivi sul pianeta che, con pochi mezzi e grande fatica, si preparano e intervengono con azioni di interposizione non violenta, accompagnamento, monitoraggio dei diritti civili e denuncia di violazione dei diritti umani.

Anche in Italia i corpi civili di pace sono una realtà consolidata e operativa da parecchi anni e molti sono gli enti e amministrazioni pubbliche, istituzioni scolastiche, gruppi culturali che si impegnano a sostenere le attività di queste associazioni e le affiancano nel formare volontari disposti a regalare un po’ di tempo della loro vita all’ideale pacifista. Ed è sbagliato credere che questa sia una strada aperta soltanto ai giovani: come spiegano le stesse organizzazioni, in situazioni difficili e tese la presenza di un adulto o ancora meglio di un vecchio, fornisce al gruppo una cornice di saggezza e di autorevolezza che può spesso risultare preziosa. I requisiti richiesti sono: buona salute, spirito di adattamento, determinazione e condivisione profonda dell’ideale non violento.

Per maggioni informazioni:

http://www.operazionecolomba.com/: il sito di ‘Operazione Colomba’.

http://www.reteccp.org/: la rete italiana dei corpi civili di pace.

http://www.en-cps.org/: (in inglese) il sito della rete europea dei corpi civili di pace, a cui aderisce la gran parte delle organizzazioni europee che si occupano di non-violenza. Una vera miniera di informazioni, sia a livello teorico, sia per chi voglia entrare a far parte di un corpo civile di pace.