Adelio si congeda

Con animo pensionato e zingaresco affrontavo le curve con pazzo abbandono. La strada correva parallela alla riva: a sinistra il mare, a destra Capo Teulada. Seduti dietro: El Vecio e Provincia, a fianco Vicénsa. Per lo spirito saremmo potuti essere ex commilitoni in ritrovo, oppure un vecchio complesso, qualcosa come gli Alunni del sole, riuniti vent’anni dopo, carichi di adrenalina, ma consapevoli in fondo d’aver passato la sufficienza una volta sola: “Liù...”. Il ristorante, trovato per caso, non poteva essere più adatto: “Sabor’ e mari - Ittiturismo, Cooperativa Pescatori Rinascita”, Porto Budello. Se aprendo la porta avessimo incontrato Luigi Pintor, chino su un trancio di tonno di Carloforte, non avrebbe fatto una piega. Pintor non c’era, il tonno sì (al mirto), e poi uno squaletto alle mandorle, dei gamberi rossi grigliati e un tentacolo di piovra gratinato. E ancora, una minuscola pasta locale con le vongole e il fritto misto. Poi acqua, bianco ghiacciato, caffè e fil’e ferru. El Vecio non digerisce più nulla e salta il fritto. Per lui 20 euro, per noi 30. La struttura bassa sulla spiaggia, le assi bianche e blu, le tovaglie di carta... - tutto sembrava trattenerci - l’accoglienza semplice, l’aria calda, le ore lente... - tutto ci ha trattenuto.

Per un po’, dunque, passo la mano e la colonna. Ma torneremo, sicuro.

A voi, che ogni tanto oppure spesso avete letto la colonna; a voi, che vi siete ritrovati nei giudizi o avete rafforzato il disaccordo; a voi, che mi avete scritto per sostegno o per protesta: arrivederci e grazie.

Ma se volete condividere un parere su un ristorante, se vi serve un consiglio su dove andare a mangiare, o se volete suggerire a me una tavola che merita, scrivetemi.