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I ragazzacci di Arco

Francesco Borzaga

Leggo con vivo piacere dell’avvenuta identificazione di cinque “giovanissimi ragazzini” (tre sono maggiorenni) autori di vandalismi vari in quel di Arco. I frugoletti avrebbero imbrattato con lo spray i muri interni ed esterni della stazione, e per aggiungere svago allo svago avrebbero distrutto a calci e pugni gli specchi dei bagni pubblici della medesima. Purtroppo non si è trattato di un episodio isolato, visto che le cronache non fanno che dare notizia di cassonetti incendiati, fioriere divelte, oggetti scaraventati nel lago di Garda. Ci sono poi gli imbrattamenti murali, che adornano gli edifici di Arco, Rovereto, Trento e via via elencando.

Di solito queste prodezze rimangono impunite. Tanto più mi sembra importante, visto che eccezionalmente stavolta i colpevoli sono stati identificati, dare un valido esempio. Non penso certo al carcere, che farebbe inutile danno, e neppure ad una multa, che probabilmente non verrebbe pagata. Mi viene piuttosto in mente l’istituto dei “lavori socialmente utili”. Mi permetto di chiedere che i “ragazzini” siano condannati a ripulire una adeguata superficie dei muri di Arco. Sarebbe questo un valido precedente, che volentieri vedrei ripetersi anche nella mia città.

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