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“Calici di stelle”, che delusione!

Luigi e Piera Carrera

Siamo una coppia di turisti milanesi che da molti anni trascorrono le vacanze estive in Trentino e in particolare, negli ultimi anni, a Brentonico; la vicinanza della Val Lagarina ci ha fatto conoscere e apprezzare l’iniziativa “Calici di stelle”. Negli scorsi anni avevamo partecipato più volte alla manifestazione di Isera, che abbiamo sempre trovato godibilissima, sia per la formula con varie iniziative sparse nel territorio comunale che per le interessanti proposte enogastronomiche. Quest’anno, dopo aver partecipato alla manifestazione di Aldeno, ben organizzata e gradevole sia per la cucina che per la varietà dei vini e la qualità degli stessi, abbiamo pensato di goderci, insieme ad alcuni amici in vacanza in Alto Adige, la manifestazione di Mezzolombardo. Che errore!

Un po’ prima dell’orario previsto ci siamo messi in coda con molta altra gente in attesa dell’avvio della manifestazione, e non capivamo l’ansia di alcuni che con le più raffinate tecniche di risalita della fila stavano conquistando i primi posti della stessa, ma una ragione c’era. Dopo un po’ le operazioni di preparazione erano terminate e quindi la festa cominciava; il biglietto di ingresso a 15 euro a testa prometteva risotto al teroldego e prelibatezze del territorio, oltre ovviamente al vino di “prestigiose cantine locali”. Il luogo scelto era indubbiamente suggestivo e interessante, ma il resto...

Appena entrati la scena era la seguente: alcuni tavolini, non più di dieci, opportunamente occupati e presidiati soprattutto da “invitati di rispetto”, e dagli esperti nella risalita della fila, mentre per gli altri convenuti, almeno 150, l’uso delle proprie gambe per il resto della serata. Siamo stati quindi costretti a cimentarci nella specialità sportiva del trampoliere, cui è seguita quella rugbistica della mischia spontanea, per riuscire ad assaggiare le famose specialità enogastronomiche. Queste venivano oltre tutto distribuite in un unico punto, con la parsimonia degna di una clinica per il dimagrimento, così come il Teroldego veniva centellinato dai produttori con un occhio di riguardo ai limiti del nuovo Codice della strada e da parte di alcuni con un malcelato senso di insofferenza, quasi non fossimo degli osptiti paganti ma dei fastidiosi questuanti. Seccati per come si stava svolgendo la serata, abbiamo cercato di segnalare il nostro disagio agli organizzatori, ma quello che poi abbiamo scoperto essere il presidente dell’APT, oltre a non gradire i rilievi da noi espressi, non ha mosso un dito per affrontare e risolvere i problemi segnalati. Dopo la passerella delle autorità, con il sempre presente e sorridente assessore provinciale alla Cultura, che si è lanciato in sperticate lodi all’iniziativa, il comunicato a sorpresa: niente risotto ma un ottimo orzotto al Teroldego, che sarebbe stato distribuito alle 22,30!

Visto che mancava più di un’ora all’orzotto e la prova del “trampoliere” cominciava a pesare, abbiamo deciso di lasciare ad altri il nostro tanto agognato piatto e di provare una vera specialità del territorio. Ci siamo quindi recati in una pizzeria, dove abbiamo condiviso l’attesa di una buona pizza con altri ex-partecipanti alla “splendida serata” di cui sopra.

È sicuramente la prima volta che, in tanti anni di vacanze estive in Trentino e di partecipazione a varie manifestazioni, ci siamo sentiti presi in giro e costretti a scriverne in termini negativi. Ci auguriamo che nessun’altra iniziativa finalizzata a promuovere il turismo enogastronomico venga in futuro organizzata in maniera così deludente.

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