Palazzina Liberty: che farne?
Ho letto qualche tempo fa che dopo i lavori di sfoltimento dei cespugli nei giardini di piazza Dante, gli amministratori di Trento stanno valutando di ripristinare e assegnare a circoli di immigrati la palazzina Liberty e l’ex sede dell’Apt. Meritorio il fatto di recuperare immobili che altrimenti farebbero la fine dell’ex asilo di via Manzoni, ma in merito all’assegnazione vorrei fare qualche considerazione. Qualche lettore superficiale mi taccerà di razzismo ma voglio osare comunque.
La situazione di piazza Dante, relativamente alla sicurezza dei cittadini ed alla frequentazione da parte di forse troppi personaggi borderline di tutte le razze e provenienze, ha indotto la pubblica amministrazione a correre ai ripari per evitare spiacevoli situazioni per tutti. Adesso, se non ho capito male, i due immobili presenti nella piazza pare vogliano essere assegnati ad associazioni di immigrati per permettere la loro integrazione. Sono per la massima integrazione e per l’assoluta eguaglianza fra popoli, razze e religioni, ma proprio per questo motivo vorrei invocare il buon senso in merito all’assegnazione dei due immobili.
Non continuiamo ad essere razzisti ed a subire razzismo, facciamo in modo che quei due immobili trovino equa assegnazione tra italiani e stranieri. Possibile che non ci siano associazioni che senza fare diversificazioni abbiano la necessità di una sede? Personalmente sono socio di alcune associazioni di Trento e per almeno una di queste, della quale non voglio pubblicamente rivelare il nome e che annovera circa 300 soci, c’è il grande problema di una sede, tanto che dal 31 dicembre scorso, pur avendo avuto solidarietà e promesse dai vertici politici locali, siamo ancora “vivi ma dormienti”, in attesa probabilmente che qualche pastoia burocratica venga dipanata; purtroppo però, non essendo associazione di immigrati, non rientreremo sicuramente tra quelli che potranno essere ospitati in piazza Dante, salvo occupare le panchine.