“Blaue Auge für die Svp”
La (relativa) sconfitta elettorale del partito separatista
Un occhio nero per la Svp, ha titolato il Dolomiten. Eppure Durnwalder e Pichler Rolle avevano tratto un sospiro di sollievo. Gli ultimi rilevamenti delle intenzioni di voto, fatte solo fra l’elettorato tedesco prevedevano un crollo. Invece la Svp ha mantenuto la maggioranza assoluta dei seggi, 18 su 35, perdendone 3. Perché dunque Pichler Rolle, l’ambiguo segretario, è costretto alle dimissioni? La domanda è: può la SVP continuare sulla propria linea etnica separatista, se una quota non insignificante della sua maggioranza è fatta di voti italiani, chiesti da Durnwalder in nome della stabilità e dati in abbondanza, per disgusto dei partititi importati e senza programma, e per timore dell’ondata di destra tedesca?
Nelle valli hanno trionfato i Freiheitlichen, da 2 a 5 consiglieri, con 32.000 preferenze per Pius Leitner. In alcune zone della Pusteria gli FF hanno il 34%. Voti giovani, e voti di punizione per la Svp, che ha portato benessere e sicurezza, ma non è capace di adeguarsi ai tempi, e con la sua forma di partito di raccolta è diventata un impedimento alla nascita di un vero pluralismo e di una democrazia normale. Con lo stesso programma, - autodeterminazione e ostilità verso gli immigrati - hanno ottenuto due mandati Südtiroler Freiheit, il nuovo partito di Eva Klotz, con il delfino in odore di neonazismo, e uno a testa l’Union e la Lega Nord Südtirol, fondata dai due transfughi dalla SVP Elena Artioli e Roland Atz. I verdi e il Bürgerforum sono sconfitti e più confusi di prima.
Fra gli italiani, alte percentuali di astensioni. Il Pdl, attestato su una linea assurdamente nazionalista lontana dalla realtà della gente, ha ottenuto meno di quanto nel 2003 aveva la sola AN. Unitalia ha mantenuto il suo seggio. Il PD ha fatto due eletti perdendo poco. Gli altri fuori.
I voti dati alla Svp sostengono un partito al cui interno gli Arbeitnehmer, l’ala sinistra, sono stati sconfitti. Nel paese del bengodi il partito ha trascurato i deboli, e i lavoratori sono passati alla destra (nazionalista). Ma gli eletti della Svp sono di destra (economica) e già la senatrice Thaler Ausserhofer, che votava con Berlusconi quando il partito appoggiava Prodi, ha annunciato battaglia.