Piccole testate crescono. O almeno ci provano
Il secondo forum di Cronache Italiane, che cerca di aggregare le testate periodiche locali. Tentativo generoso, cui QT è convintamente partecipe.
La rivoluzione digitale doveva dare all’informazione uno sviluppo non più verticale, bensì orizzontale, con ognuno che comunica con tutti. Il che forse accade sul web, ma nell’informazione strutturata, (stampa e Tv) sta accadendo il contrario, con una forte spinta alla concentrazione. "Con effetti negativi: uno sganciamento dal territorio e la conseguente creazione di una cultura decontestualizzata,e quindi fatalmente individualista. Da qui lo spazio, il futuro delle testate locali, che possono riempire un grande vuoto, di informazione e cultura". Questa era l’analisi di Lelio Grassucci, presidente di Mediacoop. Ma altre si aggiungevano a ribadire il medesimo concetto: quanto sono belle ed utili le testate locali.
Si era infatti, guarda un po’, al Forum delle testate periodiche locali, "Cronache Italiane", giunto a Città della Pieve alla seconda edizione. E, come in tutti i convegni che si rispettino, i partecipanti e gli ospiti non possono non partire da un punto base: siamo utili, anzi necessari. Anche se, forse, un po’ sfigati.
Infatti, pur nella grande varietà delle testate presenti – dalla free press (pubblicazioni gratuite, che si sostengono con la pubblicità) al giornalino del volontariato, da chi diffonde 100.000 copie a chi qualche centinaio – tutti concordavano nel grande ruolo sociale ricoperto; e al contempo sui gravi problemi editoriali che ognuno, per un verso o per l’altro, si trova a dover sostenere, spesso con la spada di Damocle di scadenze bancarie da onorare o pendenze giudiziarie in corso.
Questa difficoltà era evidente nella stessa presenza delle testate, ridotta a una dozzina: la maggioranza presente solo in ispirito, causa problemi a lasciare le redazioni o anche – ahimè - economici.
Ora, proprio "Cronache Italiane", in quanto associazione, si propone di far fronte ad alcune di queste difficoltà aggregando le testate per fornire servizi e dare solidità all’insieme. Sostanzialmente su due fronti: il mercato pubblicitario, meglio affrontabile da un unico soggetto ampio che non da singole realtà, e la protezione legale.
Su quest’ultimo aspetto molte sono state le testimonianze, anche drammatiche: sui vari poteri forti locali, che disinvoltamente utilizzano l’arma della denuncia per ridurre al silenzio le voci scomode; a prescindere dal merito della questione, si querela comunque, tanto il piccolo giornale si troverà nei guai a fronteggiare le spese legali. I nostri lettori immaginino quale sarebbe la situazione per Questotrentino, se non fosse protetto da sostenitori avvocati: in poche settimane abbiamo collezionato ben tre preavvisi di querela (dalla vicepresidente della Giunta Margherita Cogo, dal presidente dell’Ordine degli Architetti Agostini, dal geologo Pergher) della cui inconsistenza possiamo ridere solo perché non avremo spese da sostenere.
Ci daremo pure noi da fare per vedere se anche a livello nazionale sia possibile organizzare una analoga rete. Perché l’alternativa, per molte realtà è l’acquiescenza, o l’autocensura. Per aggregare le testate dunque, a Città della Pieve è ufficialmente nata l’associazione "Cronache Italiane". Primo strumento sarà un apposito sito, www.cronacheitaliane.org: su esso saranno caricati gli articoli delle varie testate, in modo da offrire al visitatore un panorama delle tante e varie problematiche dell’Italia, in un prossimo futuro indagabili attraverso strumenti di ricerca orizzontali, che permetteranno una navigazione tra gli articoli trattanti, nelle varie realtà, problematiche simili. Se decollerà, sarà uno strumento prezioso anche dal punto di vista culturale.
Insomma, il convegno ha registrato le difficoltà. E le ha affrontate di petto. QT è partecipe di quest’impresa e al contempo le rivolge i più sentiti auguri.