Morti per competenza
Dall’alcolismo agli incidenti stradali: ci sono norme statali che affrontano il fenomeno? Vade retro: è un insulto all’autonomia!
Una volta il conflitto di competenza fra Stato e Provincia riguardava settori fondamentali dell’economia e della cultura. Per i lunghi anni dell’attuazione del "pacchetto", i conflitti sollevati dallo stato sulle leggi della Provincia o, viceversa, dalla Provincia su atti o leggi statali, definirono a suon di sentenze della Corte Costituzionale gli spazi in crescita dell’autonomia. Oggi si rimane di stucco vedendo la Provincia di Bolzano aprire con lo Stato un conflitto, con l’esplicita previsione del presidente che si finisca davanti alla Consulta, annullando per legge il divieto introdotto dal governo di somministrare alcol oltre le due di notte, per dare soddisfazione alle lobbies degli albergatori e dei gestori di locali.
La misura del governo cerca di limitare le stragi del fine settimana dovute agli ubriachi al volante. In provincia di Bolzano, secondo i sanitari dei pronti soccorso, le emergenze sono all’ordine del giorno, anzi della notte. Giovanissimi in crisi etilica, decine di morti travolti da automobilisti ubriachi. Pochi giorni fa una quindicenne è stata trovata ubriaca fradicia e semi-incosciente sul marciapiede davanti a un noto locale bolzanino. Salvata in extremis. Due ragazzine sono state uccise da un’auto guidata da un giovane figlio di un maggiorente della Svp, che non si è neppure fermato. La ridicola condanna a quattro anni viene criticata dagli esponenti del partito come troppo dura.
Strana autonomia è questa, che a forza di sentirsi estranea alle forze dell’ordine, si sottrae alla legge, anche se ne ha bisogno per salvare i suoi figli.
Nel caso dell’alcol, genitori, sanitari, organizzazioni sociali hanno dato l’allarme. Invece la giunta provinciale ha introdotto in tutta fretta un comma in una legge omnibus che annulla nel territorio della provincia la norma nazionale che introduce il divieto. "La competenza su bar, alberghi e discoteche è nostra. - ha dichiarato il presidente della giunta - Se lo Stato si oppone, faccia ricorso alla Corte Costituzionale".
In provincia vengono ritirate 2000 patenti all’anno per ubriachezza. Sulle strade per molto tempo è rimasto uno strano manifesto, che riproduce la foto di una ragazza sopravvissuta a un incidente in cui è morto il suo compagno. Ma intanto si lascia che si continui a considerare l’eccesso di alcol una componente fondamentale della festa. Il presidente della giunta è spesso fotografato con una pinta di birra in mano. Il fenomeno giovanile è estremamente diffuso. Durante le gite scolastiche spesso sono gli insegnanti che danno il cattivo esempio e le sbornie di gruppo sono all’ordine del giorno. Di recente un gruppo di gestori di locali ha firmato un patto etico in cui, fra il resto, si impegna a non somministrare alcolici ai minorenni sotto i 16 anni. Non li ha sfiorati il pensiero che è per legge che non dovrebbero farlo. Ma i deputati della Svp e la Provincia non perdono occasione di chiedere al governo una riduzione dei controlli. In Val Pusteria di recente ci sono state proteste per il fumo nei bar e nei ristoranti."Tanto non ci sono controlli" si sono giustificati i gestori. Niente controlli, niente regole. Il gioco è fatto. Siamo liberi e autonomi. Liberi di essere travolti da ubriachi o liberi di morire alcolizzati.
Ec’è un altro esempio, piccolo ma forte, di come l’autonomia sudtirolese stia perdendo il buon senso, abbagliati come sono i suoi amministratori dall’eccesso di denaro che entra loro in tasca e che li acceca di fronte alla realtà economica delle persone. Davanti all’ospedale di Bolzano, in cui si paga il ticket per il pronto soccorso, è stato costruito un nuovo parcheggio. Ora si viene a sapere che esso costerà ai lavoratori dell’ospedale 30 euro al mese, comprese le infermiere del turno di notte, spesso ragazze giovani le quali se non usassero l’auto, sarebbero costrette ad aggirarsi di notte in una zona deserta e scarsamente o, per diverse ore notturne, per nulla fornita di servizi pubblici.
Per gli utenti è ancora peggio. Visitatori, parenti che assistono i congiunti bisognosi di assistenza continua, coloro che fanno la dialisi, o si sottopongono ad esami o sono ricoverati in day hospital, tutti pagheranno da 1,80 a 2 euro all’ora per posteggiare la loro automobile.
Già che si provvedeva all’ampliamento dell’ospedale, si è anche fatto un business. E’ vero, si può andare in bicicletta o in autobus, finché ci sarà. (Di recente a Bolzano hanno cominciato a spostare gli autobus: ne serviva uno per portare gli impiegati provinciali in un nuovo palazzo al Piani e si è deciso – letteralmente – di prenderlo da un altro quartiere densamente abitato, sopprimendo una linea. Il quartiere è così rimasto del tutto sfornito di mezzi pubblici. Se non fosse vero, sembrerebbe una barzelletta). Però di notte, quando uscite da una nottata al capezzale di un malato, non avete voglia di andare in bicicletta, se fa freddo o piove o nevica.
E rimane il fatto che la privatizzazione dello spazio pubblico e l’appalto a gestori privati in questo caso provoca una vergognosa ingiustizia. Le persone sono prese per il collo proprio nel momento in cui sono più deboli. Se avete un vostro caro malato o morente e volete stargli vicino per diverse ore, pagherete salata la vostra stupida debolezza. Se siete malati e avete bisogno di cure, pagherete anche questo: nella terra dell’autonomia più ricca del mondo, il precetto cristiano di visitare i malati è considerati un lusso.