Una stazione da Far West
Mezzocorona: una fermata “provvisoria” al freddo e senza biglietteria.
E’ fuori dubbio che negli ultimi anni la Provincia di Trento ha profuso molte risorse (anche se per alcuni ancora troppo limitate) e sta investendo nel trasporto pubblico collettivo. In questo quadro certi svarioni, come vedremo più avanti, appaiono ancora più insopportabili.
E’ sotto gli occhi di molti il miglioramento del servizio offerto dalla ferrovia Trento-Malé che con i nuovi treni percorre le Valli del Noce: elettrotreni che all’inizio hanno dato luogo a qualche inconveniente, ma che ora sono apprezzati e che, tra l’altro, sono tutti dotati di porta biciclette. Anche i lavori alla rete ferroviaria hanno reso più sicuro il trasporto con la soppressione di alcuni passaggi a livello mediante l’interramento (o la messa in trincea) di un tratto di binari tra Lavis e Zambana. Il progetto dell’interramento, è stato promesso e dovrebbe riguardare anche altri tratti urbani. A questo proposito, una provocazione: perché "nascondere" il mezzo di trasporto più ecologico, il treno, e non interrare invece le ben più inquinanti e pericolose strade?
Tuttavia, nonostante gli evidenti passi in avanti, risulta stridente con il quadro generale la situazione in cui versa la stazione di Mezzocorona La grossa borgata rotaliana "gode" di ben due stazioni, una nel centro del paese e l’altra all’estrema periferia est (Mezzocorona Ferrovia) quale punto di raccolta dei viaggiatori che dalla ferrovia del Brennero vogliono addentrarsi nelle Valli del Noce. Come si può vedere dalla fotografia, gli utenti di Mezzocorona Borgata del "tram" (questo uno dei nomignoli della Trento-Malè) devono sostare lungo i binari come nelle piccole e deserte fermate del vecchio West raccontato nei film di Sergio Leone. Per una situazione simile, ma molto meno grave, alcuni anni fa, la sindaca di Nave S. Rocco fece il diavolo a quattro. A Mezzocorona, invece, sembra appassionare di più la vicenda della locale squadra di calcio, neopromossa nel campionato professionisti (C2). Per la verità, una consigliera comunale dell’opposizione di centro-sinistra si era mossa già nel febbraio 2006, presentando un’ interrogazione che, visto il permanere della situazione, ha puntualmente ripresentato nelle settimane scorse.
Nel documento si ricordava (e si ricorda) la situazione della fermata "provvisoria" dotata di un semplice marciapiede, una piccola tettoia che non serve a riparare gli utenti da freddo e intemperie e la mancanza di una biglietteria (nemmeno automatica). L’assessore comunale oltre un anno e mezzo fa rispondeva che la società Trentino Trasporti (che abbiamo contatto inutilmente per raccogliere la sua versione dei fatti) era impegnata a risolvere il problema e che tutto si sarebbe normalizzato entro l’apertura dell’anno scolastico 2006-2007. Come si diceva, tutto è rimasto tale e quale. Dal carteggio comunale si è appreso che la chiusura "provvisoria" della stazione (il bar risulta però aperto) è dipesa dall’entrata in servizio dei nuovi treni, che necessitando di un maggior raggio di curvatura, non possono fermarsi presso la stazione Mezzocorona Borgata che sorge proprio su una curva convessa. Per rimediare, Trentino Trasporti, in accordo col Comune di Mezzocorona, ha quindi deciso di costruire una nuova stazione di fronte a quella "storica" I proprietari del terreno hanno però aperto un contenzioso amministrativo rivolgendosi al TAR. Tempi lunghi, quindi, anche perché, dall’esterno del palazzo municipale, si ha la sensazione che per il problema della stazione non ci si stia dannando l’anima.
P. S. Mentre il giornale sta per andare in macchina apprendiamo le motivazioni addotte dal sindaco per i ritardi nei lavori della nuova stazione, ritardi dovuti non tanto al ricorso al TAR, quanto alla mancanza di finanziamenti denunciata dalla Trentino Trasporti. Ma ora, grazie al personale interessamento di Dellai, sollecitato dal sindaco, la situazione si è sbloccata e nel marzo prossimo i lavori dovrebbero iniziare. Staremo a vedere.