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QT n. 7, 8 aprile 2006 Servizi

18 parlamentari che vengono da lontano

Italiani all’estero: chi sono i loro candidati?

Francesca Agostini

Grazie alla legge 495 del 27 dicembre 2001, e alle ulteriori modifiche introdotte nel gennaio di quest’anno, i quasi 4 milioni di italiani residenti all’estero possono finalmente votare per le elezioni politiche e per i referendum popolari. Non solo Tremaglia (An), che ha proposto e lungamente lavorato perché la legge venisse approvata, ma anche tutte le associazioni di italiani all’estero plaudono a questo risultato.

Ma in Italia qualcuno contesta la legge: i nuovi votanti le tasse le pagano nel paese di residenza, il che capovoge il principio "no taxation without representation", niente tasse senza rappresentanza. Qui avremmo una rappresentanza politica che decide sulle tasse, cioè sui soldi, di altri. Ma intanto la legge c’è, dagli italiani all’estero è apprezzata, e ad aprile per loro ci saranno le prime elezioni politiche, e 12 deputati e 6 senatori verranno dalle "circoscrizioni estero". Come funziona il meccanismo, e soprattutto chi sono i candidati?

Il mondo è diviso in 4 circoscrizioni: Europa (comprendente la Federazione Russa e la Turchia), America Settentrionale e Centrale, America Meridionale, Africa-Asia-Oceania-Antartide. In ognuna di queste zone verrà eletto un deputato e un senatore e gli altri ripartiti in base alla consistenza numerica della popolazione italiana residente.

Potranno votare tutti gli iscritti al registro degli italiani residenti all’estero (l’informazione su come sbrigare le pratiche è stata capillare) presentandosi al più vicino consolato o per corrispondenza. Il sistema elettorale è proporzionale puro con la possibilità però, a differenza che in Italia, di esprimere una o due preferenze a seconda della circoscrizione.

Nella circoscrizione America Settentrionale e Centrale 7 sono le liste che si presentano, le stesse per la Camera e per il Senato. Troviamo da un lato un centrosinistra compatto che presenta una sola lista, L’Unione per Prodi, dall’altra un centrodestra in cui ognuno va per conto suo: Forza Italia, Movimento sociale Fiamma Tricolore, Lista Tremaglia, Lega Nord e l’UDC con Casini e infine una lista indipendente, Alternativa Indipendente per gli Italiani Estero. In alcune delle altre circoscrizioni è anche presente la lista di Mastella, che però, dove è riuscito, ha preferito l’ingresso nell’Unione, e la Lista Di Pietro-Italia dei Valori.

Chi sono i candidati? Guardando alle quote rosa, su 37 candidati solo 5 sono donne (4 per la Camera, candidate due in Forza Italia e due nell’Unione, e una per il Senato tra le fila dell’Alternativa Indipendente). Fra i candidati dell’Unione troviamo un mix di professioni e provenienze (medici, ricercatori, un paio di commerciati e un sindacalista, dal nord, centro e sud Italia) residenti sia negli Usa che in Messico, quasi tutti immigrati di prima generazione. I candidati di Forza Italia presentano più o meno le stesse caratteristiche, tranne per il fatto che sono tutti residenti in Nordamerica. La Lega, che si propone come forza per tutelare i Padani nel Mondo, non fornisce nessuna informazione interessante sui candidati al di là del nome e della data di nascita, ma punta in generale su argomenti quali le quote di ingresso per i figli di emigrati e la necessità di evitare che extracomunitari rubino i "diritti italiani" a chi ne avrebbe veramente diritto per un fatto di sangue.

Altrettanto difficile è sapere qualcosa dei candidati del Movimento Fiamma Tricolore, e su quelli della Lista Tremaglia.

Curriculum di tutto rispetto per i candidati dell’UDC, alcuni dei quali vantano precedenti esperienze politiche giovanili italiane.

L’unica novità, come dicevo, è data dalla lista Alternativa Indipendente Italiani Estero (AIIE), presente solo in questa circoscrizione, che raduna cittadini che si propongono di lavorare per rappresentare gli interessi degli italiani all’estero senza essere condizionati dall’appartenenza a questo o quel partito. Si dichiarano né di destra né di sinistra (cosa bizzarra nell’ambito di un bipolarismo quasi maturo), anche se dalle loro biografie si possono intuire le personali preferenze politiche. Sono invece molto critici con i partiti che, dopo aver per quarant’anni ignorato la questione del diritto di voto per i residenti all’estero, ora corrono a mettere cappelli e appartenenze.

Quel che unisce tutti i canditati è un’attiva partecipazione alla vita associativa italiana nei paesi di residenza precedente a qualsiasi impegno politico. Quasi tutti sono stati membri dei Comitati Italiani all’Estero e sono impegnati nella promozione della cultura e della lingua italiana. Totalmente assente qualsiasi richiamo "sentimentale-nostalgico" alla patria lasciata. Nel complesso potremmo definirli dei connazionali che hanno deciso di tornare a partecipare alla vita politica del nostro paese portando la sensibilità di chi ha visto anche altri pezzi di mondo.

Chicca finale: il sessuologo Gugliemo (detto Willy) Pasini candida nella circoscrizione Europa (come residente in Svizzera) nella lista della Lega Nord; e dichiara sul sito della regione Lombardia: "In passato ho frequentato i socialdemocratici, dieci anni fa con Forza Italia feci un tentativo alle europee ma andò male perché mi assegnarono all’ultimo momento la circoscrizione Sud…". Non rimaneva che la Lega: cosa non si fa per una poltrona!

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