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QT n. 13, 29 giugno 2002 Monitor

Da Bach a Bacco, per Bacco!

Virtuosistica e festosa esibizione del pianista François-Joel Thiollier nella tenuta San Leonardo di Borghetto, primo appuntamento della rassegna "Vinum bonum".

E’ quello riportato in cima il titolo, vagamente sopra le righe, del concerto che il pianista François-Joel Thiollier ha proposto nella nobile cornice della tenuta San Leonardo di Borghetto. E proprio con questa esibizione ha preso il via la sesta edizione di "Vinum Bonum".

Luogo fortunato, a detta degli organizzatori, quest’azienda agricola della Vallagarina, vero e proprio piccolo borgo situato sulla sinistra dell’Adige, intriso di storia e di tradizioni, da cui ugualmente era partita l’edizione passata, decisamente ben riuscita. Così, nella corte del Palazzo della tenuta, ex-convento duecentesco, abbiamo potuto ascoltare e soprattutto guardare la virtuosistica esibizione di François-Joel Thiollier. Il pianista franco-americano ha capito immediatamente lo spirito festoso dell’occasione e quindi, per divertire il pubblico, si è lui stesso divertito a scivolare e a saltare su e giù per la tastiera del pianoforte in vorticose cascate di note e funamboleschi spostamenti di mano. Insomma, come un novello Mozart che, occasionalmente ospite della famiglia roveretana Bridi, tra un bicchiere e l’altro di Marzemino, si diverte a suonare la tastiera, magari incrociando le mani o inventando azzardate melodie.

Il concerto è iniziato con una melodia bachiana, per continuare, come ci spiega lo stesso pianista dal palco, con la storia del valzer dall’Ottocento al Novecento, attraverso la musica di Schubert, Beethoven, Debussy e Ravel.

A parte il virtuosismo fine a se stesso di alcune scelte musicali indiscutibilmente mirate a stupire, François-Joel Thiollier ha dimostrato una felice musicalità ed un buon controllo del suono, mai lasciato al caso, accanto ad un’eccezionale tecnica strumentale. Nella seconda parte del concerto abbiamo ascoltato, tra le altre cose, una trascrizione dello stesso pianista di una composizione orientale ed il divertente Ragtime di Scott Joplin. Meravigliosa l’esecuzione in coda al concerto della Rhapsodie in blue di Gershwin, brano assai impegnativo da tutti i punti di vista, sia perché popolarmente conosciuto, sia per la tecnica pianistica richiesta e per un andamento frammentato delle frasi musicali, che sempre Thiollier ha portato avanti con incredibile pathos.

Il pubblico entusiasta è riuscito ad ottenere anche un bis che non poteva essere altro se non qualcosa di inconsueto per stupire nuovamente: il Notturno per sola mano sinistra di Skrjabin.

Ringraziato calorosamente il pianista, la serata è continuata con orzotto e carne di cavallo preparato dal ristorante Tre Chiavi di Isera, accompagnato da Merlot; dopo tutto lo stesso Thiollier è convinto che il vino rosso faccia bene alle articolazioni dei pianisti...

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