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QT n. 2, febbraio 2009 Monitor: Libri

I doveri di ciascuno

Gherardo Colombo, Sulle regole. MIlano, Feltrinelli, 2008, pp. 160, euro 14,00.

Copertina

Regole. A parlarne si prova una sorta di pudore, quasi fossero un datato retaggio di tempi lontani. Oggi tutto è permesso, tutto possibile e accettato, tanto che anche lo sdegno per la trasgressione sembra passato di moda. Eppure le regole sono sempre più pressanti e onnipresenti; liberarsi di un oggetto che non serve più era, fino a qualche anno fa, una cosa semplice, adesso richiede conoscenza delle regole e cura nell’osservarle. Una schizofrenia sconcertante, della quale non siamo quasi mai consapevoli.

Delle regole si occupa l’ultimo libro di Gherardo Colombo, il giudice dimessosi dalla magistratura nel 2007, che della sua scelta dice: "Progressivamente mi sono convinto che, per contribuire al funzionamento della giustizia, sarebbe stato utile piuttosto intensificare quel che già cercavo di fare nei momenti lasciati liberi dalla professione: girare per le scuole, università, parrocchie, circoli e in qualunque altro posto mi invitassero a dialogare sul tema delle regole. La giustizia non può funzionare se il rapporto tra i cittadini e le regole è malato, sofferto, segnato dall’incomunicabilità". Quindi non una rinuncia, al contrario: un impegno maggiore, certo molto meditato, nei confronti di quello Stato fino a poco prima servito nelle aule dei tribunali. Questo impegno, questa convinzione che le regole siano imprescindibili e che il comportamento di ognuno di noi sia un tassello indispensabile per costruire una società più giusta è una costante del libro, un cardine intorno al quale ruotano le sue pagine. E che fa riflettere fin dalla prefazione.

Fin dalle prime righe l’autore ci prende per mano e ci accompagna lungo i trenta capitoli che compongono il volume spiegandoci chiaramente, ma senza annoiare, che cosa siano la giustizia, il diritto naturale, le sanzioni e le pene, la società orizzontale e quella verticale. Questi, e i molti altri concetti trattati, sembrerebbero a prima vista tediosi argomenti da addetti ai lavori: niente di più sbagliato.

La lettura è stimolante e gli argomenti catturano proprio per la capacità dell’autore di renderli accessibili con un linguaggio semplice e uno stile che sorprende per la sua sobrietà. Il libro centra quindi il non facile obiettivo di fermare l’attenzione dei profani su temi centrali ma in apparenza lontani dalla vita di tutti i giorni e sui quali è necessario pensare ed interrogarsi .

Da quando si è dimesso dalla magistratura, Colombo scrive libri e gira l’Italia per portare ai cittadini il suo modello di società civile, il suo esempio di impegno, la sua idea di responsabilità e cittadinanza. Si possono condividere, o meno, le tesi dell’autore. Ma certo tanto senso di responsabilità e coerenza, tanto zelo nel portare avanti le proprie idee, tanta disponibilità ad esporsi e a discutere con chiunque, sono un segnale importante che spetta a tutti noi cogliere.

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