Attenti alle onde della lavatrice…
Nel suo piccolo, anche in casa c'è l'elettrosmog. Da Sabato sera, settimanale di Imola.
L'elettrosmog è, al momento, uno dei problemi più sentiti a livello nazionale. Per questo la Regione Emilia-Romagna ha promosso la campagna di informazione. "Onde in campo". "L’obiettivo - dichiara Renato Cocchi, assessore regionale all’Ambiente - è acquisire le conoscenze necessarie per valutare le possibili conseguenze all’esposizione a campi elettromagnetici."
La campagna è variamente articolata, sono previsti interventi nelle scuole e seminari; sono consultabili due siti Internet (www.arpa.emr.it/elettrosmog e www.regione.emilia-romagna.it), ed è in preparazione un cd-rom. Insomma, per informarsi sull’elettrosmog niente di meglio di una bella esposizione alle radiazioni del videoterminale. Una battuta per ricordare che il computer, che ormai tutti utilizziamo per lavorare o per passare il tempo, non sono proprio del tutto innocui. Comunque, per informarci meglio, sono in preparazione anche una brochure ed una mostra itinerante che sosterà in tutte le provincie a partire dai primi di marzo.
L’elettrosmog - dicevamo - non è prodotto solo da antenne e ripetitori, ma in generale da tutti gli apparecchi che utilizzano energia elettrica, e di conseguenza sono sorgenti di un campo elettromagnetico. Si tratta del cosiddetto campo Elf (a frequenze estremamente basse: tra 30 e 300 Hz); anche i più comuni elettrodomestici, quindi, provocano una esposizione a radiazioni elettromagnetiche. La sola presenza di corrente nella rete di alimentazione dell’abitazione produce un campo, e non solo quando gli apparecchi vengono messi in funzione: è presente anche quando gli stessi sono spenti, ma collegati alla rete.
Come mostra la tabella a fianco, persino una piccola lampada da tavolo è inquinante e lo stesso vale per il rasoio elettrico e l’insospettabile lavatrice.
Siamo dunque circondati costantemente da radiazioni elettromagnetiche. Da qui l’interrogativo: come difenderci? In realtà bisogna sapere che la pericolosità dell’emissione diminuisce con l’aumentare della distanza, quindi sarà sufficiente tenersi debitamente lontani per evitare conseguenze spiacevoli. Tutti i genitori raccomandano ai bambini di non guardare la televisione da vicino "per non perdere la vista", ma se la distanza è di almeno 2 metri si evitano anche le radiazioni nocive. Inoltre è consigliabile non sostare nella parte posteriore e laterale dell’apparecchio, sia perché ovviamente non si vede nulla, sia perché i campi magnetici possono essere più elevati. Attenzioni simili valgono anche per i monitor dei computer, per i quali è sufficiente tenersi a una distanza di 50 centimetri. Un altro accorgimento utile vale per l’asciugacapelli, la cui emissione è molto meno nociva se lo si tiene a una distanza di 20-30 centimetri dalla testa, e meglio ancora sarebbe utilizzare un phon fisso a tubo, nel quale il motore è appeso al muro.
Per quanto riguarda gli apparecchi che non si possono tenere a distanza per ovvi motivi - vedi il rasoio elettrico o l’apriscatole - se si usano di frequente se ne può alternare l’uso con l’equivalente manuale. Comunque, un accorgimento che vale sempre, e per tutti, è di non lasciarli accesi quando non vengono utilizzati.
Dunque ben vengano grafici ed indicazioni tecniche, ben venga lo spostamento di antenne e ripetitori in zone non abitate, ma cerchiamo anche di fare attenzione nelle nostre case, altrimenti la lotta alle radiazioni sarà una lotta contro i mulini a vento.