I Ds e i pettegolezzi di QT
Libero chiunque - e a maggior ragione uno strumento autonomo come QT - di criticare i DS, la sinistra trentina e il sottoscritto, ci mancherebbe altro. Mi chiedo solo come sia possibile che lo si faccia, da qualche mese in qua, con il livore e la morbosità di Ettore Paris, direttore del giornale.
E’ tutto lì, in quei giudizi caustici e lapidari sul partito, sul nostro congresso e sul sottoscritto, lo stato dell’arte della sinistra trentina?
Non c’è altro che QT possa dire o fare per sollecitare il confronto sui contenuti con tutte le donne e gli uomini della sinistra che oggi ricoprono importanti - e difficili - incarichi istituzionali?
A me pare che con un lavoro giornalistico più riflessivo si potrebbe aiutare ad alzare il livello di elaborazione culturale e di iniziativa politica della sinistra trentina. Parlando di questa, ed in particolare dei DS, Ettore Paris ripropone invece da mesi valutazioni categoriche, argomentazioni polemiche e lamentose, corroborate da "voci di corridoio", meglio se contro il sottoscritto, che spesso sfociano nella pura e semplice falsità (come quella delle presunte tessere regalate, comparsa sull’ultimo numero del giornale: un vero gioiello informativo).
Sia chiaro: il problema non è mio personale. Fra poco (Paris potrà gioirne) non sarò più il segretario dei DS, ed inoltre, se è questo il livello della critica, non posso che andar fiero di simili attacchi.
Il problema vero è invece quello della funzione critica e propositiva dell’opinione pubblica progressista in un momento decisivo della storia della sinistra trentina: quello della sua prima volta, unita, al governo di Provincia e Regione, nelle giunte di Trento, Rovereto, Riva, Arco, Lavis e altri comuni.
E’ triste anche solo immaginare che questa funzione critica in QT possa ridursi, come accade da mesi, all’indicare al pubblico ludibrio, anche tramite pettegolezzi, i responsabili di presunti (o preannunciati) fallimenti politico-amministrativi.
Grazie dell’attenzione e cordiali saluti