Un video elettorale?
Una videocassetta sulla Grande Guerra, un testo manipolato, uno storico infuriato.
Prende avvio morbidamente l'incontro di presentazione della videocassetta "Il Trentino nella prima guerra mondiale". L'assessore Valduga ne anticipa il contenuto diviso in sequenze, ringrazia vivamente l'ideatore Paolo Tessadri e l'autore dei testi Gianluigi Fait, storico roveretano. Gli insegnanti sono accorsi in discreto numero per amore gratuito della storia locale: non vale infatti il bollino dell'aggiornamento né è spendibile quello del buono pasto. Arriva però la bella notizia che la videocassetta sarà subito consegnata alle scuole, e spedita per posta agli insegnanti che compileranno un tagliando all'ingresso.
Le immagini di guerra scorrono per 40 minuti, dedicate a "chi ha obbedito, ha marciato, è morto sul campo", come recitano, a memoria le parole dell'introduzione. Ma la visione si è appena conclusa con l'applauso di rito, che lo storico, il già elogiato autore dei testi professor Fait, si precipita al tavolo e, senza imbracciare il microfono, chiede energicamente, con voce alterata, che il suo nome venga tolto dal programma, in quanto quel testo, letto, recitato e declamato, non gli appartiene.
L'imbarazzo è palpabile, fra accuse e difese passa un bel po' di tempo, si allunga in sala anche l'ombra di un possibile ricorso al tribunale, con giudici e avvocati a tenzone. La controversia prosegue fin nella pubblica strada, all'esterno dei sacri marmi del liceo Prati, in presenza di qualche trafelato passante, diretto, chissà, al tabacchino per procurarsi la sua scheda della fortuna, e coinvolto, innocente, in un dibattito storiografico sulla grande guerra in Trentino. "Ti ringrazio di averci rovinato l'incontro. Ma dimmi quali sono, nel filmato, gli errori di storia che hanno tradito il testo che ci hai mandato a suo tempo?" domanda animatamente l'ideatore dell'opera Paolo Tessadri allo storico. Che gli ribatte per le rime: "Sono io il rovinato, perché quel testo di storia non è il mio, la guerra in Trentino che io ho scritto è completamente diversa."
Le concezioni storiografiche a confronto sono palesemente inconciliabili: una volta detto che quel conflitto fra la Triplice Alleanza e la Triplice Intesa è durato dal ' 14 al ' 18, che l'Italia è intervenuta nel '15, ma il Tirolo e il Trentino già nel ' 14, e che la guerra ha provocato morti e dolori da entrambe le parti, per Tessadri la storia è bell'e finita, obiettiva e spiegata. E dovrebbe, la mancanza materiale di errori nei fatti, soddisfare i trentini dei vari colori, dai nostalgici del kaiser Francesco Giuseppe, ai nazionalisti italiani della destra più estrema, passando attraverso il culturame vario della sinistra. La cassetta, pronta per l'uso, e amplificata da stampa e Tv, dovrebbe portare così anche qualche voto alle elezioni per la giunta Andreotti-Valduga che l'ha commissionata e sta per distribuirla in omaggio. Ma la frittata stavolta riesce bruciata, per colpa di uno storico rompiballe, che non si accontenta di intascare il malloppo che gli è stato promesso, ma pretende, presuntuoso e indifferente alla fama mediatica, di firmare un testo solo se riconosce tutte le parole per sue.