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QT n. 11, novembre 2025 Fondo

Cronaca mondana

Tòs

L'evento di cui ci occupiamo, riportato il 15 ottobre dai tre quotidiani locali, è di ben scarsa rilevanza, ma ha tuttavia il pregio di permetterci di esemplificare tre diversi approcci giornalistici a una notizia.

Per cominciare, il Corriere del Trentino ci offre un resoconto estremamente sobrio, un breve trafiletto che non riporta neppure la sigla dell'autore: sono i fatti puri e semplici nella loro oggettività, quasi un riassunto commissionato all'intelligenza artificiale. Di che si tratta?

Edward, duca di Edinburgo, fratello di re Carlo d'Inghilterra, arrivato in Trentino per assistere a un raduno di auto d'epoca, si è fermato a visitare il Castello del Buonconsiglio, accompagnato dall'assessora Gerosa e dall'amministratore delegato di Trentino Marketing Maurizio Rossini. Al termine della visita, il duca è ripartito su una Ferrari.

Questa la nostra sintesi dei fatti, non molto più succinta del pezzo del Corriere, che a nostro avviso ha dato all'evento il peso che meritava.

Tutto in soggettiva, al contrario, il racconto su il T di Federico Izzo, che ha trascorso la mattinata vagando di qua e di là attorno al castello in cerca di notizie e, in mancanza di meglio, raccogliendo testimonianze dai presenti: cittadini incuriositi dall'insolito movimento, turisti, poliziotti, visitatori del vicino festival “Autumnus”, dipendenti del Buonconsiglio, per ricavarne, se non informazioni, ipotesi e stati d'animo. Un lodevole lavoro investigativo, che però non ottiene grandi risultati. Ma c'è poco da fare: “'È un evento privato', ci comunica una guardia. 'La stampa non è ammessa'”. Comunque qualcosa si vede: “Le auto vengono fermate per far passare tre Ferrari che parcheggiano pochi metri più avanti, a ridosso delle mura del castello”.

“Forse è un pranzo importante, ma non saprei” - congettura uno degli interlocutori del cronista. Ma presto l'enigma si chiarisce. Prima arriva Francesca Gerosa che si piazza in attesa sui gradini d'ingresso al Castello, poi finalmente ecco il duca.

Del resto non per tutti l'evento è una sorpresa: i dipendenti del castello erano stati avvisati: “Ieri ci hanno detto che sarebbe arrivato il duca e di stargli alla larga” - rivela uno di loro. E la difesa della privacy ducale è rigida: “'Prima mi hanno vietato di fare foto all’esterno del castello. Robe da matti!', esclama un altro”.

Gli sforzi investigativi del cronista, fin qui vagamente fantozziani, vengono infine premiati: “Riusciamo ad entrare nel giardino del castello – si conclude la cronaca - e osserviamo da lontano cosa sta accadendo. Vediamo tavoli con tovaglie bianche, camerieri e bottiglie di vino. Gli ospiti chiacchierano con il Duca, il quale si guarda attorno e ammira la bellezza dell’antica residenza dei principi vescovi di Trento”.

Tutt'altra cosa il racconto dell'Adige. Fabrizio Franchi non ha dovuto sbattersi come il collega, aveva evidentemente i suoi informatori, o magari è riuscito addirittura a imbucarsi nel corteo dei vip: così può raccontarci che la consorte del duca, Sophie Rhys-Jones, “ha fotografato tutto: ogni arco, ogni colonna, ogni scena pittorica, con l'entusiasmo di chi scopre un tesoro poco conosciuto da mostrare una volta tornata a casa”, e “'Oh, my God' - ha esclamato davanti al ciclo dei mesi, turbata da tanta bellezza”. Il tutto mentre il marito “chiacchierava con il presidente della Provincia Fugatti, che per l'occasione aveva abbandonato la cravatta per un look più 'weekend reale', come gli era stato consigliato nel dress code”; e si complimentava con l'assessora Gerosa “per la mise firmata Luisa Spagnoli”. Da questa cronaca apprendiamo perfino il menu del pranzo servito agli illustri ospiti, per quanto poco particolareggiato (evidentemente il cronista non era tra i commensali): “Pasta al sugo, un secondo di carne, bollicine trentine e, a chiudere, uno strudel con salsa alla vaniglia”.

Completa, invece, la lista del comitato di accoglienza, che oltre a Fugatti, Gerosa e Rossini, comprendeva anche il direttore generale della Provincia Raffaele de Col e la direttrice del Buonconsiglio, in carica dal prossimo dicembre, che, “proveniente dall'Abruzzo, ha unito l'omaggio al principe a una visita in città alla ricerca di un appartamento”.

Non contento della considerevole mole di informazioni di cui disponeva, Fabrizio Franchi ha poi voluto aggiungere ulteriori spunti “di colore”; insomma, l'ha tirata un po' per le lunghe, col Buonconsiglio “trasformato per qualche ora in una piccola Buckingham trentina”, gli “agenti britannici, arrivati da Buckingham Palace, che hanno passato al setaccio ogni stanza, compresi i bagni, con zelo da manuale di spionaggio” e il Duca “che non diventerà mai re (peraltro non sembra farne un dramma)”.

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