Fassa: come emarginare il dissenso
In valle di Fassa il confronto infastidisce. Si deve essere fedeli a chi comanda (impiantisti e albergatori), anche sulla linea politica. Un metodo di governo diffuso nella destra italiana, a Roma come a Canazei. La lista Fassa (Lega, in sostanza) ha sconfitto non una sinistra, ma dei moderati moderati della concorrente Fascegn.
Uno dei candidati importanti era Andrea Weiss, per 25 anni direttore della locale Azienda di promozione turistica e ultimamente presidente della srl Grandi Eventi Val di Fassa.
A esprimere il disagio per la ingombrante presenza di Weiss a nome degli impiantisti ci ha pensato Elisa Maccagni (“Avevamo chiesto un presidente non interessato a incarichi politici”). La signora Maccagni giustifica la sfiducia in una evidente “incompatibilità morale”. L’attacco diretto a Weiss è stato sostenuto dai rappresentanti dei consorzi Alpe Lusia-San Pellegrino e Val di Fassa-Carezza (il 43% delle quote, 48% l’APT di Fassa). Senza tanti giri di parole Weiss è stato così portato a dimettersi. E si noti che l’attività di Weiss, pur impegnativa e delicata, era svolta a titolo gratuito.
Aveva già organizzato i campionati del mondo di hockey a Canazei nel 1994, l’organizzazione degli allenamenti dei discesisti azzurri in valle, i campionati mondiali juniores di sci alpino, tappe del giro d’Italia di ciclismo, non proprio impegni facili.
Il comitato Grandi Eventi ora è atteso a organizzare altri appuntamenti importanti: la Coppa Europa di slalom speciale maschile, la Coppa del mondo di supergigante femminile a passo San Pellegrino (24 e 25 febbraio), le gare di mountain bike di enduro a Canazei in settembre.
Su Weiss non è caduta nessuna accusa sulla qualità del lavoro svolto in questi anni, o su incertezze nella contabilità degli eventi.
Ma in Fassa, come ormai in tutta la Provincia, si deve rimanere legati al carro dei vincitori, nel caso specifico la Lega e la sua lista locale Fassa.