Un'altra croce...
La polemica sulle croci in montagna ha suscitato reazioni in ogni ambito, fino ad arrivare alle prese di posizione in campo politico. Nel suo editoriale sulla rivista del CAI Lo Scarpone il direttore Marco Albino Ferrari ha spiegato che “non saranno installate nuove croci sulle montagne”.
Alla parola “croce” il centrodestra ha, con estremo opportunismo, cavalcato l’indignazione arrivando a dire, in modalità da melodramma con il Ministro Matteo Salvini: “Dovete passare sul mio corpo per togliere anche un solo un crocifisso”.
Premesso ciò, giovedi 12 ottobre presso Malga Ritorto a Madonna di Campiglio ai 1.750 metri di quota, nel magnifico balcone naturale di fronte allo scorcio della sezione centrale delle Dolomiti di Brenta, una delle zone più suggestive per i suoi spettacolari tramonti, nel pieno del parco Adamello Brenta e nella zona patrimonio mondiale dell’umanità, verrà inaugurata e benedetta dal vescovo Lauro Tisi una nuova croce in ferro con annesso crocifisso.
Il monumento consta di due massi granitici con inciso “ Veni Sancte Spiritus, veni per Mariam”, che indirizza i visitatori alla preghiera. Il tutto per ricordare l’amicizia fra don luigi Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione, e padre Romano Scalfi, fondatore di “Russia Cristiana”. La Chiesa trentina sposa così la tesi dei partiti della destra maggioritaria e continua la sua marcatura del territorio.
C'è inoltre l’aggravante della dedica al luogo, denominato “sosta dell’amicizia”, a due personaggi che si sono distinti più per gli affari e la politica, vedi Don Giussani con la sua “Comunione e liberazione”, un movimento ecclesiale ove gli interessi hanno prevalso nettamente sulla fede, mentre il Buon Romano Scalfi, con la sua “Russia Cristiana”, ha contribuito, più che al dialogo ecumenico, a rafforzare la presenza di cattolici in un paese tradizionalmente ortodosso, aspetto difficilmente conciliabile, poiché causa di secolari conflitti. È come se un movimento religioso non cattolico estero, per far conoscere la propria tradizione spirituale e liturgica, si infiltrasse in Italia con la denominazione di “Italia Islamica “. Provate ad immaginare la reazione del Vaticano... E intanto si aggiunge un nuovo crocifisso.
Le Dolomiti sono luoghi di assoluta bellezza naturale, vanno tutelati da qualsiasi simbolo, non possiamo acconsentire a nessuno di strumentalizzarle.
Il rischio concreto per chi ama la montagna e frequenta questi paesaggi mozzafiato è che abbia la sensazione di sentirsi un ospite indesiderato, e questo non dobbiamo permetterlo.