Fiemme: sindaci e vendette
I sindaci di Fiemme vicini a Fugatti vogliono la vendetta contro Cavalese. La cittadina capoluogo della valle si è permessa di fermare la costruzione del nuovo ospedale in project financing nel suo fondovalle e va punita. Così si è formata un’aggregazione di sindaci che ha escluso dal confronto con Fugatti il sindaco di Cavalese e altri due. Per fare cosa?
Per rivedere, da subito, la distribuzione delle risorse finanziate dalla Provincia sul tema della mobilità, nonostante la pianificazione sia stabilita da tempo. Questi sindaci dapprima si sono mossi con un’incredibile lettera (segreta, come amano fare da tempo, poi resa pubblica dalla consigliera Bruna Dalpalù di Fratelli d’Italia), poi sono scesi da Fugatti, cappello in mano, a chiedere strade. Per loro. Per dire con forza che la prevista rotatoria verso Masi non gli interessa, nonostante il sommarsi di pesanti incidenti sull’incrocio a raso che porta verso Cavalese. Certo, logica e sicurezza vorrebbero che venga abbattuto il ponte che porta nella frazione, anche perché spostando di cinquecento metri l’entrata a Masi verso Nord si trova un efficace e sicuro svincolo. Questa interessata aggregazione ha anche chiesto che non si ampli la stazione delle corriere del capoluogo, nonostante che al polo scolastico di Cavalese arrivino giornalmente anche i loro giovani.
Al di là della vendetta contro Cavalese cosa chiedono questi sindaci? Ovviamente di sostenere i cospicui superi di spesa di tutte le opere olimpiche (trampolini, centro del fondo di Lago e pista di skiroll) e il finanziamento di ben tre nuove bretelle che dalla fondovalle dovrebbero portare ai paesi di mezzacosta. Una prima tra Ziano e Panchià (200 auto al giorno?), una dal fondovalle a Tesero, l’ultima da S. Marco verso località Piera (ancora Tesero).
Sindaci da asfalti, che alimentano il consumo di suolo, totalmente disinteressati ai temi dei cambiamenti climatici e della sobrietà. E specialmente sindaci sostenitori della candidatura di Fugatti presidente, vedasi Maria Bosin di Predazzo. Mentre i sindaci di Panchià, di Ville di Fiemme e quello che merita il castigo perenne, Sergio Finato, non si sono presentati, vanno evidenziate due strane e sicuramente inopportune presenze. Quella del consigliere provinciale Pietro De Godenz, impiantista, in teoria schierato all’opposizione, ma a questo punto sempre più collaterale a Fugatti e, a sorpresa, Fabio Vanzetta, il politico marmellata che si fa spalmare un po’ ovunque, assessore alla mobilità della Comunità di Fiemme. Quest’ultimo, per rispetto verso il ruolo che ricopre e i sindaci che dovrebbe rappresentare, avrebbe dovuto starsene a casa, come ha fatto il suo ben più astuto presidente Giovanni Zanon (motivi personali).
Fugatti non può che gioire nel vedere confermato l’isolamento degli amministratori di Cavalese. Ma specialmente nel confermare pedine importanti al sostegno della sua coalizione.