Valorizziamo i biotopi
All'inizio non erano un granché, dato che spesso si trattava di discariche o di aree abbandonate, ma con gli anni la trasformazione è stata straordinaria
Il tempo corre e scappa via e purtroppo porta via qualcosa. Così ho dovuto dare un addio alle camminate in montagna, alle quali ero molto affezionato, e pure alle passeggiate nei boschi.
Per consolarmi, finché la cosa è possibile, ho riscoperto i biotopi. Per mia fortuna intorno a Trento ce ne sono diversi: Toblino, il “taglio” di Nomi, il lago Pudro, le foci dell’Avisio, la palude di Roncegno.
Abitare a Trento è certo meglio che essere a Milano.
I biotopi li conosco ormai da molti anni, fin dalla loro nascita nel 1986, e quindi posso dire di averli visti crescere. A loro il passare del tempo ha fatto bene.
All’inizio non erano un granché, dato che spesso si trattava di discariche, o comunque di aree abbandonate. Con gli anni la loro trasformazione è stata davvero straordinaria: in gran parte è presente l’acqua e sulle rive sono stati piantati degli alberi. Oggi possediamo quindi dei bei boschi ripariali, una volta assai rari in Trentino, e quelli che eerano una distesa di cespugli sono cresciuti. Oggi ogni biotopo una propria diversa individualità e ciascuno di essi merita una visita. Ogni volta posso portare a casa qualche nuovo ricordo: gli aironi cenerini sul nido e la distesa di ninfee di Pudro, il nuovo bosco di lecci e i tuffetti a Toblino, la molteplicità delle farfalle presso l’Avisio, la nuova foresta cresciuta a Roncegno. Accade di poter ammirare la minuscola meraviglia del martin pescatore o di seguire il volo del nibbio.
Sono spettacoli straordinari per chi li sappia vedere e per me una vera benedizione.
Il Trentino possiede molti biotopi, non solo nei fondovalle e in zone umide, e nel loro insieme offrono un quadro notevole della natura trentina. Mi pare però che essi siano poco conosciuti e non abbastanza valorizzati. Non mi accade di trovarne cenno nella nostra propaganda turistica; eppure essi, accanto ai parchi naturali, potrebbero diventare un richiamo preciso,un motivo di interesse per i visitatori ed uno strumento di educazione scientifica ed anche civile.
La natura ha una forza straordinaria e così i biotopi sono una realtà che si arricchisce e trasforma nel tempo. Una pubblicazione dedicata a loro, un bollettino che informi sugli uccelli stanziali e sui migratori, non mi sembrano proposte irrealizzabili. Con un impegno modesto, molto si potrebbe ottenere.