L’acqua è una risorsa limitata
Le costose proposte delle associazioni dei contadini della Val di non della Val di sole
Presto è primavera, il sole è sempre più vicino, la temperatura è mite. Il contadino della Val di Non riprende allora ad alimentare i suoi preziosi meli con l’acqua limpida e fresca captata a monte. Ma gli esperti, che osservano e controllano l’uso della risorsa idrica, denunciano la presenza di indici di scarsità e la necessità di contingentamento. Le associazioni dei contadini propongono allora due soluzioni: o captare nell’Alta Valle di Sole un ingente quantitativo d’acqua e trasportarlo in Val di Non con una grossa tubazione, estesa per decine di chilometri, o pompare una ingente quantità d’acqua dal lago di Santa Giustina, fino ad un serbatoio situato nell’alta valle, anche in questo caso con una grossa tubazione della lunghezza di decine di chilometri.
È evidente che in entrambi i casi i costi economici ed energetici sarebbero altissimi ed altrettanto elevati gli impatti ambientali. È quindi necessario, anziché aumentare il consumo di acqua d’irrigazione, perfezionare i sistemi di trasporto, distribuzione e conservazione dell’acqua.
Gli enti scientifici dovranno impegnarsi nello studio, nell’analisi, nel confronto e nella valutazione dei sistemi adottati nel mondo delle recenti innovazioni tecniche. Non dovranno essere incrementate le aree coltivabili; le coltivazioni dovranno essere razionali, particolarmente non ostinatamente intensive, non invadenti spazi pubblici, non estese su pendii così ripidi da comportare situazioni di alta pericolosità.
È da notare che in Val di Non l’incremento delle aree coltivate è pari a quello del bosco, mentre nelle altre valli del Trentino il bosco prevale. C’è quindi da accontentarsi dell’estensione di campagna che già c’è. C’è da tener conto infine anche in questo caso del drammatico problema del cambiamento climatico, poiché ogni cambio di destinazione, ogni opera tecnica richiede incrementi energetici con conseguente generazione di gas serra responsabili di questi mutamenti.
Quindi, è ora e tempo che nelle varie opere si tenga conto, assieme ai problemi tecnici e economici, dei consumi energetici e dei conseguenti incrementi dei gas climaalteranti.