Marcello Farina al Cineforum
Il film che racconta di strani migranti economici che dagli Stati Uniti si trasferiscono in Ecuador
Può apparire strano che si parli di Marcello Farina al cinema. Ma il film, “Country For Old Men”, l’ultimo del Cineforum San Marco e il primo di avvicinamento al “Trento Film Festival”, racconta di strani migranti economici che dagli Stati Uniti si trasferiscono in Ecuador. Il confine è aperto, largo. I muri infatti si alzano nel senso opposto. A muoversi sono anziani che, con i dollari della pensione, negli Usa vivrebbero in povertà, mentre in Ecuador vivono da benestanti. Litigiosi e scherzosi.
Noi, spettatori europei, assistiamo increduli. Ci sono scene che fanno ridere, e altre che inducono alla tristezza. L’integrazione è un problema, innanzitutto perché chi arriva parla l’inglese, e chi accoglie lo spagnolo. Si danno da fare però, gli uni e gli altri.
Certo che, come i dollari americani del film spesi in Ecuador, anche i nostri euro italiani aumentano di valore quando i migranti li inviano dall’Italia alle loro famiglie, nei paesi di origine, in Moldavia, in Mali, in Pakistan, forse anche in Ecuador. Hanno un valore materiale e affettivo. Perché allora i migranti ci danno tanto fastidio?
Alla fine del film questa volta non è prevista la discussione. Però in parecchi la organizziamo, strana, autogestita, con un conduttore improvvisato. Gli interventi abbondano, a parlare non sono i soliti due. Sul film ascoltiamo interpretazioni diverse.
Quando il discorso, per criticare in Trentino lo smantellamento dei centri di accoglienza, cade sulla strana proposta di un prete illuminato, nessuno si scandalizza. E fioccano le firme, quasi venti, di solidarietà. I cattolici capiscono bene cosa significa rinunciare alla messa della domenica. Ma anche chi guarda alla religione tenendosi a distanza, sente il dovere di appoggiare laicamente ogni parola di accoglienza.
Stefano, Alice, Bianca, Andrea, Paola, Franco, Gianni, Maria Virginia, Maria, Giacomo, Michela, Laura, Silvano