Da rifugio ad albergo?

Sulla nuova sala panoramica che avvolgerebbe i lati ovest e nord del rifugio Brentei, il mio spirito di vecchio alpinista appassionato non può tacere. Il rifugio è situato a 2182 m., all’incrocio di numerosi frequentati percorsi; esso è circondato dalle cime dell’Alta Val Brenta, della quale è vigile sentinella.

Dai rendering e dai prospettini apparsi sulla stampa è difficile poter concordare con la goffa disarmonia delle facciate; questa nuova sala si accosta all’attuale severo edificio con molta prepotenza e ben scarsa considerazione della preesistenza. Va bene l’edilizia contemporanea, della quale ho ammirato molte costruzioni recenti nelle Alpi, va bene non scimmiottare l’attuale aspetto a capanna, occorre però ricercare pazientemente l’armonia del nuovo con l’esistente e soprattutto la semplicità ed il rigore stilistico.

Chissà cosa ne avrebbe pensato il mitico Bruno Detassis, gestore per tanti anni del rifugio. Egli nella sua grande saggezza avrebbe sicuramente raccomandato maggiore prudenza, avrebbe ricordato che di rifugio si tratta e che per apprezzare la bellezza del paesaggio non è necessario essere comodamente seduti in una sala di alta architettura, ma saper cogliere in ogni luogo della valle lo spirito e la varietà della natura.

Ci si domanda infine se il rifugio Brentei debba diventare, come altri, anche un albergo per passare le vacanze con la famiglia o un ristorante a poche ore da Madonna di Campiglio e ciò dovrebbe essere oggetto di riflessione sotto il profilo economico ed istituzionale.