Menù
Home
QT
Questotrentino
Mensile di informazione e approfondimento
Utente
Cerca

Semplificazioni e stereotipi

Risposta alla lettera di Silvano Bert sul voto cattolico in Trentino

Lucio Maccani

Mi fa specie intervenire su uno scritto di Silvano Bert, che in genere trovo arguto nei ragionamenti e di cui spesso condivido le tesi. Ma nella sua lettera sul voto cattolico in Trentino fa largo uso di semplificazioni e stereotipi che non gli fanno onore.

Già nel catalogare i cristiani rappresentati da Forti come “cattolici della domenica che ascoltano la Messa ….. e accendono la candela alla Madonna” – li identifica come “anziani, donne, con un livello di istruzione molto basso”.

Ma forse devo dargli ragione: gli uomini e i laureati in genere hanno di meglio da fare che raccogliersi in preghiera; devono infatti occuparsi di cose molto più serie quali sport e cura del fisico, giocare in Borsa, darsi un tono nei meeting e nelle convention. Trova poi modo di deridere ironicamente i cattolici che sono a favore della “famiglia naturale”, del Movimento per la vita, della legge sul biotestamento, banalizzando ancora posizioni su temi con sfaccettature complesse e non facilmente riconducibili a schemi precotti e stereotipi. Cito appena per amor di patria il passo in cui auspicherebbe che in chiesa si sarebbe dovuto pregare Dio di “illuminare i cattolici nello scegliere i governanti”, sottintendendo che gli eletti sono stati il peggio che c’era a disposizione e con questo offendendo un poco l’intelligenza di noi elettori.

Segnalo infine che mescolare nella stessa minestra Salvini, Trump e Bolsonaro, personaggi che hanno come tanti anche cose in comune, ma che sono lontani anni luce nelle dichiarazioni e nei comportamenti ed il cui successo elettorale è frutto di motivazioni totalmente diverse l’una dall’altra, non dà merito all’intelligenza ed alla cultura di Bert.

Lucio Maccani

* * *

Abbiamo evidentemente idee diverse sulla politica e sulla religione. Sono distinte ma, per chi ha fede, non separate, ché anzi si interrogano reciprocamente. Ne vengono visioni del mondo alternative, sulla famiglia e sui migranti, sulla messa e sulle candele alla Madonna, sul biotestamento e su Salvini, Trump, Bolsonaro. Visioni del mondo che ci portano a votare in modo diverso. Evidenziare la diversità non significa banalizzare o offendere la persona portatrice di un’idea diversa dalla mia. Significa piuttosto chiamarla a un confronto. Come cattolici abbiamo pochissime possibilità di confrontarci, abituati come siamo ad ascoltare silenziosi dai banchi un discorso unidirezionale che cade dal pulpito. Non è strano che sull’interpretazione del Vangelo (“Ero straniero e mi avete accolto”), o sulla “famiglia naturale”, io mi confronti in un soffio con Lucio Maccani sulle pagine di Questotrentino, e con Claudio Forti su quelle di Vita Trentina? Chissà che non possiamo vederci al centro culturale Vigilianum l’8 gennaio, quando a parlare su “Il cristiano e la politica” è stato invitato il vescovo Fabiano Longoni. Una goccia nel mare, ma da succhiare. Per capire anche su cosa Lucio Maccani ha condiviso in passato i miei ragionamenti.

S. B.

Commenti (0)

Nessun commento.

Scrivi un commento

L'indirizzo e-mail non sarà pubblicato. Gli utenti registrati non devono inserire altre verifiche e possono modificare il proprio commento dopo averlo inserito.

Riporta il codice di 5 lettere minuscole scritto nell'immagine. Puoi generare un nuovo codice cliccando qui .

Attenzione: Questotrentino si riserva la facoltà di cancellare commenti inopportuni.