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Mobilità a Trento: qualche suggerimento

Per esempio: dotare le corsie d’immissione in tangenziale con delle rampe di accesso più lunghe; investire sulle corsie preferenziali per i mezzi pubblici; semafori “intelligenti”...

Nicola Petrolli, Segretario Generale Uiltrasporti del Trentino

In questo periodo si stanno susseguendo gli incidenti sulla rete viabile della provincia di Trento.

Le problematiche legate alla circolazione, sia urbana che extraurbana - complici il clima, la fretta o l’eccessivo traffico - fanno sì che tali eventi si verifichino sempre più spesso con la conseguenza che, quando gli incidenti avvengono in tangenziale, tutto il traffico si riversa all’interno del centro città. Crediamo che, adottando qualche semplice accorgimento, qualcosa si potrebbe risolvere, o quantomeno si ridurrebbero le collisioni pericolose.

Dotando, per esempio, le corsie d’immissione in tangenziale con delle rampe di accesso più lunghe si scongiurerebbero le entrate repentine degli spericolati. Gli eccessivi semafori gialli, poi, concedono troppo all’interpretazione del singolo conducente. Andrebbero quindi riviste le tempistiche, per esempio, del semaforo di via Monte Baldo nella zona delle Ghiaie e di quello ubicato tra via Vannetti e piazza Centa. Più in generale, la cadenza delle fermate e ripartenze dei semafori in diverse zone della città dovrebbe essere più in linea con il relativo traffico e andrebbero diffusi, come succede in altre realtà europee, i semafori “intelligenti” che si azionano alla effettiva presenza degli autoveicoli, evitando così code assurde.

Come più volte sollecitato dalla nostra federazione sindacale, inoltre, bisognerebbe tornare a investire sulle corsie preferenziali per i mezzi pubblici, in particolare allungando quella già esistente lungo piazza Venezia e viale Rosmini a Trento. Si eviterebbero così gli intasamenti nelle ore di punta e ne guadagnerebbe la qualità dell’aria.

Si tratta di semplici suggerimenti per migliorare, almeno in parte, la viabilità. I vertici della mobilità del comune di Trento, senza aspettare i dubbi consigli di qualche responsabile del trasporto pubblico abituato a poltrone e scrivanie più che alla pratica stradale, si avvalgano del supporto dei lavoratori e delle forze sociali facendone buon uso.

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