A proposito del PD
Passando sul programma di Formigli “Piazza Pulita”, mi sono visto per cinque minuti Matteo Richetti molto ottimista a sfornare alcune delle decine di idee nuove del suo partito per ridare all’Italia un nuovo slancio e contemporaneamente rivitalizzare il partito in questo momento abbastanza confuso. Mi sono chiesto chi avesse avuto il potere in questi cinque anni di legislatura quasi al termine.
Secondo me più che a pensare di amministrare l’Italia (compito del Governo), il nuovo PD era dedito a gestire il potere con la ricerca di riforme che rendessero più moderno, anche se meno democratico, il funzionamento dello Stato, che deve rispondere in tempi brevi alle sfide del mondo globalizzato.
Le condivisibili idee di rinnovo della classe politica italiana portata da Renzi nella campagna elettorale in pratica non si sono realizzate, anzi. Un fiorire di idee nuove, anche copiate da altri, ma sapientemente parafrasate, promesse per avere il consenso, espresse con grande sapienza oratoria..., ma da una volontà di sistema maggioritario si è passati ad una legge elettorale forzata con voti di fiducia che permette le ammucchiate di ogni tipo pur di conquistare il potere. Mi sembra che interessasse più il loro lancio pubblicitario che il lavoro duro della realizzazione concreta di quello che serviva a un’Italia con classi di potere che si sono dimostrate quasi insensibili ai bisogni dei cittadini comuni o in difficoltà. Un mantra di Renzi è quello che “chi sbaglia paga”. Sembra che questo valga per gli altri e non per lui e per il suo partito.
Stiamo a vedere; pensiamo al futuro. Mi auguro una maggiore capacità critica dei cittadini sui fatti concreti dell’azione del governo, che non si lascino irretire da una politica dello spettacolo e della polemica, riflettendo liberamente sui temi politici e ponendo mente anche al bene sociale e civico, oltre che a quello personale.