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Miola risponde alle intimidazioni

Coordinamento Lavoro Porfido

Massiccia la partecipazione all’incontro promosso dal Coordinamento Lavoro porfido a Miola il 9 ottobre: oltre un centinaio di persone hanno affollato la sala per sostenere il presidente ASUC che a settembre era stato fatto bersaglio di una pesante lettera minatoria. Nella sua introduzione l’ex sindaco di Lona Lases, attualmente portavoce del CLP, ha descritto la preoccupante situazione che si è creata con gli anni nella zona del porfido, ricordando che la lobby dei concessionari non ha mai tollerato intromissioni nei propri affari. A questo proposito ha portato l’esempio della propria esperienza amministrativa, tra il 1985 e il 1995, quando avendo cercato di limitare lo strapotere di tale lobby fu anche lui vittima di pesanti minacce ed il suo assessore all’industria si vide addirittura bruciare l’automobile sul piazzale del Comune durante una riunione di giunta.

Il prof. Pietro Nervi

La parola passava quindi al prof. Pietro Nervi (fondatore e direttore del Centro Studi sugli Usi Civici e le proprietà collettive presso la Facoltà di Economia dell’Università di Trento), unico relatore ufficiale della serata.

Il suo è stato un intervento appassionato nel quale ha espresso apprezzamento per l’operato di Massimo Sighel che, in qualità di presidente dell’ASUC capofila nella gestione della proprietà comune dell’ex Comunità Generale Pinetana, ha difeso con caparbietà il bene comune in questi anni difficili. Nello stesso tempo ha messo in guardia le ASUC dal pericolo di spaccature interne, sulla base di interessi diversi da quelli comunitari che esse dovrebbero rappresentare, divisioni che fanno la forza dei soggetti portatori di altri interessi.

A testimoniare la vicinanza a Sighel erano in sala l’on. Riccardo Fraccaro e il consigliere provinciale Filippo Degasperi, esponenti del M5S, unica forza politica che in questi anni è intervenuta per affrontare la grave situazione del settore porfido confrontandosi con il CLP.

Il primo ha sottolineato la gravità di una situazione caratterizzata da un’ampia zona grigia di malaffare che ha fornito ed è stata a sua volta alimentata dalle infiltrazioni della ‘ndrangheta. Il secondo ha descritto la situazione di isolamento nella quale si è trovato durante la discussione relativa alla recente modifica della legge sulle cave, ricordando che nemmeno le altre minoranze hanno sostenuto la sua proposta di legge. A questo proposito ha sottolineato la strana convergenza delle forze politiche di opposizione con quelle di maggioranza che ha portato all’approvazione del ddl Olivi-Viola, peggiorato tra l’altro dagli emendamenti della Lega, nei confronti dei quali la maggioranza si è manifestata disponibile, mentre è stata quasi totale la chiusura nei confronti di quelli presentati dal M5S. Meritano però una sottolineatura particolare gli interventi di quei cittadini di Miola che hanno esternato la propria indignazione per l’atto intimidatorio nei confronti di un presidente ASUC e consigliere comunale che ha sempre operato per il bene della comunità, ringraziando per questo Massimo Sighel.

Appassionato anche l’intervento dell’ing, Domenico Tomasi, che ha spiegato i criteri da lui adottati per determinare il valore della roccia in banco, valore adottato dalle ASUC nel concedere i lotti di cui sono comproprietarie a San Mauro fin dagli anni ‘90. Spiegando poi come la Provincia abbia stabilito criteri per il calcolo dei canoni con i quali, di fatto, si ricava un valore nettamente inferiore a quello reale di mercato, determinando canoni di concessioni fino ad 1/3 di quelli stabiliti dalle ASUC. Chi ha però messo il dito nella piaga è stato il consigliere comunale di Baselga di Pinè Carlo Giovannini (Lega) il quale, dopo aver espresso la propria solidarietà a Sighel, ha stigmatizzato l’assenza degli amministratori e consiglieri comunali di maggioranza. Nonostante la presenza e l’intervento del presidente dell’Associazione provinciale delle ASUC Roberto Giovannini e dei presidenti ASUC di Baselga e Vigo Armando Cadrobbi e Giorgio Anesi, i grandi assenti sono stati proprio i presidenti ASUC della ex Conunità Generale Pinetana. Tra questi, due meritano particolare menzione: Marco Avi, presidente ASUC di Tressilla e Manuel Ferrari, presidente ASUC di Lases. Il primo fino a qualche anno fa era assurto a paladino delle ASUC, denunciando in più occasioni lo strapotere della lobby del porfido e le complicità della stessa con la politica provinciale. Mentre il secondo, essendo pure delegato sindacale e funzionario part-time della Fillea Cgil, ha testimoniato con la sua assenza quanto sia reale l’impegno nel contrastare infiltrazioni e malaffare vantato dal sindacato. In occasione dell’incontro il CLP, con cui Sighel collabora in veste di consigliere comunale, ha iniziato una raccolta firme su un appello titolato: “Respingiamo intimidazioni e minacce” perché, come conclude l’appello, “noi non lo lasciamo solo”.

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