Lona-Lases: il sindaco se n’è andato
Il sindaco di Lona-Lases Marco Casagranda è arrivato al capolinea: giovedì 20 settembre scorso si è dimesso.
Non c’è a mio avviso da rallegrarsi, perché egli ha lasciato al Comune di Lona-Lases una pesante eredità, fatta di molti problemi insoluti, sia economici che di ordine amministrativo e di gestione del territorio comunale.
La sua candidatura nel 2005 fu proposta e appoggiata dal sottoscritto (già sindaco del paese dal 1985 al ‘95), ma dovetti ricredermi nel 2011, sfiduciandolo perché faceva il doppio gioco. Ne seguì la sfiducia di 8 consiglieri il 24 luglio 2015; costretto a dimettersi, si è poi ripresentato il 15 novembre 2015 al rinnovo del Consiglio comunale. Il risultato era scontato essendoci una sola lista. Poi però, via via, si sono dimessi vari consiglieri, che lo hanno costretto infine alle dimissioni.
Il bilancio di quasi 12 anni della sua amministrazione è pietoso e negativo. Ha disastrato il settore cave con entrate nette dei canoni nel 2016 ridotte a 61.000 euro (nel 2017 saranno meno di 50.000). Con la sua irresponsabile opposizione abbiamo perso l’occasione per unirci con Albiano e quindi il contributo regionale di 90.000 euro annui per 20 anni (per un totale di 1.800.000 euro). Con la sua mania di grandezza abbiamo perso 700.000 euro di contributo per ristrutturare la ludoteca, chiusa ormai da tre anni. Siamo da anni senza il punto di prestito della biblioteca di Albiano. A lui non interessa la cultura dei nostri figli.
Ha disastrato il territorio del nostro Comune nel suo insieme: mancanza di decoro per l’assenza di manutenzione, scarsità di risorse economiche comunali e criticità nei servizi offerti dalla fallimentare “gestione associata” con Albiano, Segonzano e Sover, il che ha creato notevole disagio, oltre che ai dipendenti, anche a tutti i cittadini.
Il tempo ha dato ragione al Comitato per il Sì alla fusione con Albiano, come dimostra la lettera all’Adige del 10 luglio 2017 (titolo: “Con le gestioni associate conseguenze pesanti”) inviata dallo stesso Casagrande assieme ai sindaci di Albiano, Fornace, Segonzano e Sover, nella quale si parla di “rischio di sfinimento psicologico del personale coinvolto, dai segretari ai ragionieri, dai tecnici agli operai comunali”, si ammette che “la risposta offerta dai pubblici amministratori alle collettività in gioco non può che risultare assai meno efficiente che in passato”, e si conclude con questo appello: “Desideriamo farci portavoce di una richiesta a tutti i censiti del nostro territorio, e cioè di portare pazienza verso i pubblici amministratori”.
E sul Trentino del 23 settembre scorso il sindaco di Segonzano, Pierangelo Villaci, ammette nella sostanza il fallimento delle “gestioni associate” e propone la fusione di due o più comuni. Ma si sapeva fin dall’inizio che la gestione associata (tanto decantata dal sindaco Marco Casagranda nella sua opposizione alla fusione con Albiano) non avrebbe dato migliori servizi ed efficienza ai cittadini, anzi l’avrebbe peggiorata, come poi si è di fatto dimostrato nel concreto quotidiano.
È lecito quindi domandarsi: Marco Casagranda è stato il peggiore sindaco nella storia di Lona-Lases? Lasciamo ai cittadini giudicare. C’è però urgente bisogno di ridare dignità al nostro Comune. Non è escluso che nel 2018 Casagrande tenti di candidarsi alle elezioni provinciali per rincorrere la carriera politica del padre Sergio. Incrociamo le dita!