Cime Tempestose, settembre 2012
Lotta alle “zecche”
“Ixodidae” è il nome scientifico di una famiglia di aracnidi, comunemente noti come “zecche dure”, le cui femmine, in particolare, sono in grado di ingerire grosse quantità di sangue (Wikipedia). Si devono sentire erudite e spiritose le “forze dell’ordine” che hanno denominato “Ixodidae” un’indagine e un’operazione di polizia di recente culminata in arresti tra gli anarchici trentini, dandone orgogliosamente notizia ai giornali e alla tv. C’è da sperare che i loro superiori abbiamo un maggior senso delle istituzioni e avviino un’azione disciplinare nei confronti dei geniali burloni. A meno che non preparino operazioni analoghe intitolate ai “musi gialli”, o agli “scarafaggi africani” o, semplicemente, ai “terroni”.
I belli addormentati
333 trentini si scagliarono contro il sexy shop di Rovereto. Tutti 333 godendo. Chiusi i pub, cancellati i concerti, vietato il pallone nei parchi: nulla si sottrae alla mannaia del sacro riposo, al nume feroce del senso del pudore. Ma devono saperne una più del diavolo, e una più di Freud, per essere così al di là del principio del piacere, i 300 e più roveretani in crociata contro il sexy shop automatico di S. Giorgio. Suadente invito a peccare, il sexy shop è tacciato invece di “offensivo e pornografico catalizzatore di schiamazzi notturni”. Vogliamo un piacere morale, lecito, silenzioso? O un piacere nascosto? Ma suvvia, lasciatevi andare! Esalate un gemito, osate un fremito. Rubate un bacio. Fatti non foste a viver come bruti. Ma nemmeno come belli addormentati. Consumato l’ardore, potete comunque tornare a dormire.
La locandina della settimana
“Aveva sfidato il cancro laureandosi: è morta”.
(Trentino, 1° settembre)
Il grande piano trentennale
“Propongo formalmente che si metta in cantiere, prima della fine della legislatura, un progetto trentennale di ‘rialfabetizzazione sull’Autonomia e su tutto ciò che ne consegue in termini di responsabilità, di cooperazione, di preparazione politica... di tutti noi trentini’”
(Diego Schelfi, L’Adige, 21 luglio)
Siamo tutti ambientalisti
“Sparo perché li amo. Passo giorni interi ad ammirare l’animale. È una sorta di corteggiamento, fino a che l’animale diventa tuo per sempre, finché lo uccidi. Io non faccio mai male agli animali, il mio colpo è sempre mortale”.
(Maria Luisa Pompeati, la “contessa cacciatrice”, L’Adige, 2 settembre)
