Insegnanti discriminati
I docenti precari di III fascia d’istituto sono dichiarati dalla normativa idonei all’insegnamento e possessori di titoli validi all’insegnamento. In virtù di questa idoneità sono stati per anni assunti dalla Provincia di Trento come docenti. Essi hanno bocciato e promosso alunni, firmato documenti ufficiali, sono stati commissari d’esame, coordinatori di classe e hanno svolto anche funzioni dirigenziali. Adesso con i TFA (Tirocinio Formativo Attivo) il Ministero vorrebbe sottoporre questo personale ad un triplo test per accedere ad un percorso di formazione iniziale a pagamento e con obbligo di frequenza. Se ciò non bastasse i numeri autorizzati in Trentino sono nettamente inferiori rispetto alle necessità e sono stati suddivisi solo fra alcune classi di concorso (alle medie, per esempio, si terrano per i soli docenti di Lettere, Matematica Lingue straniere). Tutto questo contrasta con le nuove proposte di reclutamento discusse attualmente in Provincia. Inoltre i docenti stranieri con gli stessi titoli acquisiti dai docenti di III fascia italiani, sono stati dichiarati abilitati all’insegnamento in Italia poiché, così come riportato nei decreti di equiparazione, le lauree e diplomi che danno accesso alla III fascia devono, secondo la normativa europea recepita dall’Italia, ritenersi a tutti gli effetti qualifiche professionali. Tutto ciò risulta palesemente incostituzionale e inaccettabile, così come inaccettabile è il silenzio dei sindacati e dei mass media su questa controversa vicenda.