Lettera aperta a Dellai
Egregio Presidente, i cittadini hanno potuto leggere la Sua proposta di istituire un Assessorato ai Rapporti con il Consiglio Provinciale, un legante forte e riconosciuto fra momento amministrativo ed esecutivo e quello legislativo. Viste le competenze nettamente separate fra Giunta e Consiglio Provinciale questo è un passaggio importante e che viene riconosciuto utile, necessario.
Rimane però aperta una sofferenza, un passaggio delicato, un passaggio che tanti cittadini hanno rilevato nel corso del dibattito pre-elettorale e che i giornali hanno sottolineato con vigore: il rapporto fra cittadino e istituzioni. Specie in presenza di questo sistema elettorale tanto chiuso nei vertici dei partiti, c’è bisogno di un ponte, di mantenere aperto ogni confronto possibile coi cittadini, i movimenti, i comitati, le tante associazioni di volontariato che animano e sostengono la democrazia nella nostra provincia.
Si tratta anche di recuperare almeno parzialmente l’atto violento da Lei imposto alla lista della Sinistra Riformista con la mia esclusione dalla competizione elettorale, un passaggio che rimarrà indelebile, purtroppo in negativo, nella sua carriera politica.
Si tratta anche di recuperare comportamenti discutibili di troppi sindaci che una volta eletti ritengono chiuso il passaggio del confronto dialettico con l’elettore e si ritengono depositari della verità e della rappresentanza di ogni sensibilità presente sul territorio. Pensi ai sindaci che hanno invitato i loro cittadini a non andare al voto in presenza di referendum consultivi (tutti sostenitori della sua coalizione). O alle clamorose dichiarazioni dei verdi trentini Giorgio Pedrotti e Marco Boato, quando ritengono che con il voto alla Sua coalizione il cittadino abbia anche sostenuto la scelta miope e culturalmente povera dell’inceneritore ad Ischia Podetti.
Nonostante tutto io l’ho votata come mio presidente ed in tal senso ho dato, anche pubblicamente indicazione di voto: rimango sempre più convinto che la scelta dell’incenerimento dei rifiuti in Trentino rappresenti un errore e che siano aperte strade risolutive del problema meno costose, che costruiscono nel cittadino maggiore responsabilizzazione sul tema: certo, strade più difficili da costruire specie sul piano culturale. Questo è solo un esempio, ma ci sono anche altri scogli presenti, come la scuola, il lavoro, le scelte sulla sanità o sulla mobilità; ci sono scelte amministrative che hanno bisogno di essere rafforzate attraverso l’approfondimento e la richiesta di ulteriore condivisione, e che questa sia quanto più allargata possibile nel contesto sociale.
Le propongo quindi di ampliare le competenze dell’Assessore ai Rapporti con il Consiglio Provinciale al confronto con la società civile, appunto: cittadini, comitati, associazioni ambientaliste, sindacali, di volontariato presenti ovunque nelle nostre vallate, nelle nostre città.
Egregio Presidente, ritengo che una democrazia si rafforzi solo attraverso il confronto. Una democrazia ha bisogno di incontrare fiducia nei cittadini, ha bisogno di trovare agibilità politica, mentre oggi troppe associazioni, sono costrette a limitare la loro azione perché impedite nel controllo e nella proposta o da funzionari troppo ossequiosi verso il mondo politico, o dalla complessità dei temi affrontati, o dalla cronica mancanza di fondi, ed anche, mi creda, dai ricatti non certo velati di troppi politici.
Questo passaggio potrebbe anche dimostrare alla attenta società trentina come Lei non tema il confronto, che la forzatura nei miei confronti, o su Val Jumela, o sulla variante al PUP sono scelte del passato che non ritorneranno; potrebbe dimostrare ai cittadini quanto siano fondati i Suoi legami culturali con il messaggio politico che ci ha lasciato un maestro troppo trascurato della democrazia e della azione nonviolenta, Aldo Capitini.
La democrazia è anche speranza: continuo quindi a mantenere vivo il mio impegno nei confronti dei cittadini trentini facendo affidamento sulla sua indiscussa intelligenza politica chiedendoLe di allargare le competenze a questo Assessore: per farci leggere un futuro più sereno, per alimentare la fiducia del volontariato trentino, per far lievitare i contenuti alti della democrazia in trentino, una democrazia che deve vivere di informazione e di partecipazione diffusa e continua.