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Cristianesimo e Costituzione europea

Franco Zadra

Ho letto con interesse il commento di Ferdinando Camon apparso sul Trentino il 30 maggio con il titolo "L’Europa senza Cristianesimo". Sono molto affezionato a questo tema, ma con motivazioni opposte a quelle di Camon, invece preoccupato per la censura - come lui la interpreta - nei riguardi dell’epoca cristiana effettuata dagli estensori del Preambolo della Costituzione europea. Concordo con Camon sul fatto che si sarebbe potuto trovare una costruzione del testo che includesse il Cristianesimo senza offendere Islam ed Ebraismo, confluiti anch’essi innegabilmente "nella creazione della coscienza civile, politica, culturale, morale dell’Europa, insomma nella formazione dell’uomo europeo", ma trovo falsa ed arrogante la sua accusa per cui qui si tratterebbe di una revisione faziosa della storia europea.

A mio avviso si è trattato invece di un modo intelligente e diplomatico per non andare a sollevar vespai polemici inutili e dannosi con un testo che avrebbe subito svelato una nauseante piaggeria verso la Chiesa cattolica (e che cos’è in Italia il Cristianesimo se non la Chiesa cattolica?) davvero incongrua all’essere e al sentirsi europei e dalla quale noi italiani dobbiamo liberarci (e lo faremo forse solo grazie ad un rivalutato umanesimo europeo!); pena l’avallare acriticamente quello che la morale ecclesiastica ha rappresentato nei secoli e tuttora rappresenta secondo la definizione da essa inventata della "purificazione della memoria" per la quale essa (il cristianesimo) agisce in modo auto-referenziale e auto-assolutorio.

Riguardo poi all’affermazione di Camon per cui "la morale della Chiesa è stata in quei secoli anti-romana così come oggi è anti-americana, perché è intrinsecamente anti-imperiale", gli consiglio vivamente di andare a leggersi qualcuno dei dieci volumi della "Storia criminale del Cristianesimo" di Karlheinz Deschner, così da ritrovarsi preparato da Italiano consapevole della sua storia ad accogliere più apertamente quel senso d’appartenenza ad un’Europa così spesso negata proprio dal quel terzo potere giuridico e politico rappresentato da quel cristianesimo che ora egli tanto ingenuamente difende.

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