Vogliono imporci gli OGM
La decisione dell’amministrazione statunitense di ricorrere al WTO insieme a Canada, Argentina ed Egitto, contro la moratoria europea sugli OGM è di una gravità e arroganza seconda solo alla guerra.
La grande maggioranza dei cittadini europei chiede di escludere gli alimenti transgenici dalla loro dieta e dai loro campi. La sovranità alimentare viene piegata dalla prepotenza di chi risponde alle sole lobby industriali, come quella potentissima del biotech, cercando di imporre il proprio modello attraverso uno strumento privo di sensibilità democratica quale il WTO.
Il segnale lanciato dagli Usa non è inoltre indirizzato alla sola "vecchia Europa", ma a tutti i paesi del mondoche perseguono politiche agricole e alimentari autonome, non in sintonia con l’agenda biotecnologica promossa dagli Usa, un mondo dove - secondo Charles Grassley, Presidente della Commissione Finanze del Senato statunitense - l’Unione Europea avrebbe "diffuso l’isteria anti-biotecnologica". Le dichiarazioni degli Usa sono un messaggio chiaro alla vigilia del vertice del WTO. Lo scontro politico-commerciale si fa aspro e il principio di precauzione, sancito da trattati internazionali, viene gettato nel cestino dei rifiuti.
Greenpeace, fra i promotori della campagna sul WTO "Questo mondo non è in vendita", ritiene che la maschera sia definitivamente calata: tramite il WTO si fa carta straccia della volontà dei cittadini e si fanno ingoiare ai consumatori gli OGM. E’ indispensabile che prima e durante Cancun la mobilitazione dell’opinione pubblica porti ad un ripensamento radicale e sostanziale delle regole che governano il WTO.
Il Governo italiano, che dal 1998 sostiene la moratoria europea, deve farci sapere da che parte sta: ancora una volta al fianco degli USA o finalmente attento alle richieste dei cittadini? Il Parlamento danese la scorsa settimana ha chiesto al governo di mantenere la moratoria finché non siano state varate norme adeguate sulla coesistenza fra colture OGM, convenzionali e biologiche e sulla responsabilità da danno ambientale per inquinamento da OGM: è opportuno che anche l’Italia adotti analoghe decisioni.