A caccia di provvigioni

Sono aumentate notevolmente le segnalazioni di consumatori che si sono sentiti male o che hanno addirittura dovuto urgentemente contattare il proprio medico a causa dell’assunzione di prodotti vitaminici, polverine dimagranti od altri rimedi miracolosi. Nella maggior parte dei casi si tratta di preparati provenienti dall’Austria, dalla Germania o da Paesi d’oltreoceano, venduti tramite sistemi di catene di S. Antonio, in poche parole da "amica ad amica". Spesso gli vengono persino attribuiti degli effetti preventivi e/o terapeutici per le più svariate malattie.

Ciò che pochi sanno è che in base ad una normativa europea gli integratori alimentari (ad esempio preparati vitaminici) devono essere sottoposti ad uno specifico procedimento di notifica. Per poterli lanciare sul mercato ci vuole il nulla osta del Ministero della Salute, il quale effettua un controllo delle indicazioni apportate sull‘etichetta. Qualora però ad un integratore alimentare vengano attribuiti degli effetti preventivi e/o terapeutici, esso ricade automaticamente nella categoria dei farmaci, per i quali è prevista una procedura di ammissione ancor più rigorosa.

E’ molto allarmante che per la maggior parte dei prodotti a noi segnalati non sia stata richiesta od ottenuta la relativa autorizzazione ministeriale. Ciò significa che grazie al buon consiglio dell’"amica" andiamo ad assumere delle sostanze non sottoposte a controlli, mettendo in grave pericolo la nostra salute, a fronte della bella provvigione incassata dall’"amica", che nulla sa sugli ingredienti o sugli effetti dei prodotti a noi propinati.

Ma ancora più allarmante è la reazione dei consumatori al nostro invito di denunciare la vendita di questi prodotti illegali al NAS (Nucleo Antisofisticazioni dell’Arma dei Carabinieri): "Si tratta di una mia amica, non posso denunciarla!". Ma si tratta ancora di una amica o siamo piuttosto in presenza di una affarista senza scrupoli?