Lavoratori e ambiente
Come il Bilancio sociale si rapporta con lavoro e impatto ambientale.
Per esemplificare i contenuti e implicazioni del bilancio sociale, vediamo nello specifico un flash su due aspetti: lavoro ed ambiente. All’"organico aziendale", ritenuto "chiave del successo dell’azienda" sono dedicate ben 25 pagine, ricche di dati, considerazioni, obiettivi, su remunerazione, incentivazione, sviluppo professionale, formazione, coinvolgimento, pari opportunità tra i sessi, sicurezza, salubrità del posto di lavoro ecc. "Noi questo libro non ce l’abbiamo, né siamo stati invitati alla sua presentazione – ci dice Gianni Tomasi, segretario della Uil commercio e turismo – Il che la dice lunga sui rapporti con l’azienda. Intendiamoci, la contrattazione aziendale è sempre stata fatta, con risultati soddisfacenti, senz’altro migliori di quelli delle concorrenti multinazionali. E poi i contratti vengono rispettati. Il problema è la gestione ordinaria delle relazioni: Poli ci considera come un fatto ineluttabile, un corpo estraneo, di cui diffidare. Di qui un rapporto di scarsa reciproca comprensione e quindi fatalmente poco costruttivo".
"Ok, invieremo il Bilancio sociale – ci risponde l’amministratore delegato Marcello Poli – Poi, è vero: riteniamo il sindacato legato a una logica di difesa del lavoratore a prescindere dal merito della questione: ‘Dobbiamo difenderlo anche quando ha evidentemente torto’ confessò una volta il segretario della Cgil Dorigatti. In quest’ottica per noi il sindacato è una controparte, preferiamo instaurare un rapporto diretto con i lavoratori".
Per quanto riguarda l’impatto ambientale, il Bilancio sociale approfondisce soprattutto il tema rifiuti. In particolare monitorando i rifiuti differenziati e recuperati (vedi tabella 2). Purtroppo non è monitorata la quantità/percentuale di rifiuto indifferenziato: "E’ un dato troppo diversificato (le modalità di smaltimento differiscono per ogni punto vendita) e quindi molto difficile da raccogliere; comunque è una frazione secondaria" - afferma Poli. Viene illustrato invece, per i contenitori delle merci, il passaggio a contenitori riutilizzabili e riciclabili.
Questo per i rifiuti prodotti direttamente dai Supermercati. C’è poi il tema dei rifiuti venduti ai consumatori, ossia le confezioni delle merci al dettaglio, con tutte le problematiche riferite al tetrapack e altri discussi materiali. "Qui possiamo fare poco. Da una parte non abbiamo adeguate conoscenze scientifiche sulla convenienza ecologica dei vari materiali. Dall’altra, dove queste ci sono, come per esempio sulla nocività del doppio incarto (di materiali diversi, difficilmente separabili e quindi non differenziabili, n.d.r.) ci troviamo stretti tra le modalità produttive dell’industria alimentare, e la richiesta di praticità del consumatore. Possiamo fare qualcosa solo attraverso la linea di commercializzazione che noi controlliamo direttamente, la Primia; e lì vedremo di operare".