Il liceo “Curie”? Un’ottima scuola
Egregio Direttore, l’articolo apparso sul suo giornale del 25 novembre scorso, dal titolo “Una scuola tarata sui somari” e che lascia libero sfogo ad un interlocutore sconosciuto che presumo sia un professore o una professoressa del liceo “Marie Curie” di Pergine, esige una risposta. Sono la mamma di un alunno della quinta B liceo scientifico e compagno di Claudia Andreatti, la nuova Miss Italia di quest’anno. Ho seguito passo passo l’iter scolastico di mio figlio, ogni anno ho parlato con tutti i prof. durante le udienze, ho ascoltato il ripasso delle sue lezioni e l’ho consigliato, per quanto mi è stato possibile, sul come studiare, come comportarsi a scuola con insegnanti e compagni. Il suo profitto è molto buono perché studia e s’impegna, come d’altronde la maggioranza dei suoi amici. Avendo una certa esperienza di studio e d’insegnamento, mi sono resa conto della validità didattica della scuola frequentata da mio figlio e della serietà professionale di chi vi lavora.
Considero indispensabile questa breve premessa per poter dire alcune cose, che reputo doverose per tutta una serie di motivi.
Primo: il “quadro sconfortante della nostra scuola” dipinto dall’insegnante in questione, a mio avviso, non è tale perché la maggior parte degli alunni è ben preparata e studia con impegno. Certo è che in una classe di 16 elementi, ci può essere qualcuno che “tira la carretta”, che si fa aiutare troppo dagli amici, che approfitta di alcune situazioni contingenti, che è “aiutato” da alcuni prof…. Ma la vita è proprio così. C’è chi s’impegna di più e chi meno e c’è chi è più “furbo” degli altri. E’ sempre successo. Anche al Prati di Trento, dove io ho studiato, anche al Galilei, al Da Vinci e così via.
Secondo: pur rispettando il parere del suddetto insegnante intervistato, non approvo la pubblicazione puntigliosa del curriculum scolastico di Claudia Andreatti, né la cronaca del suo esame di passaggio dalla quarta alla quinta. Questi sono fatti privati, che dovrebbero restare nell’ambito della scuola. La sua bocciatura in prima liceo è un fatto irrilevante e il suo ritardo di mezz’ora all’appuntamento con l’esame avrà avuto senza dubbio una causa giustificabile. Bastava chiedere.
Che poi la novella Miss Italia abbia passato un anno in Texas, a El Paso, non è che un punto a suo favore e anche il fatto che abbia frequentato corsi di yoga e nutrizione non sono che un allargamento del suo sapere e della sua esperienza umana. Allontanarsi un anno intero da casa, soprattutto lontano dalla mamma e dai fratelli, per una ragazza di appena 18 anni, non è che un segno di maturità. E poi, Claudia ha imparato alla perfezione l’inglese. Non è forse meritevole? Io, alla sua età, non sarei stata capace di stare lontana da casa per così tanto tempo!
Nell’intervista si viene anche a sapere che la stessa ragazza, in seconda liceo, è stata promossa con due debiti, uno dei quali non è stato saldato. Ebbene, questo è il risultato di una riforma sbagliata della scuola a livello nazionale, non certo colpa dei professori del Marie Curie né tantomeno di Claudia. Quando io ho fatto il liceo, ti “rimandavano a settembre” e se non si superavano gli esami di riparazione, restavi dov’eri. Beh, tutto è cambiato da allora e se la scuola è diventata lassista prendiamocela con i politici che, in nome di un’ideologia “pseudoprogressista” hanno livellato il sapere e ridotto lo studio e il profitto ad un mero optional, sempre per “il somaro” che ne vuole approfittare.
Terzo: ho notato, nell’esposizione dei fatti per dimostrare che “la mortificazione del merito della scuola” è quotidiana e sistematica, una certa ironia ed un insistente sarcasmo anche nei riguardi del Preside ( “…la sua insolita eleganza è stata notata fin dal mattino…”), che, non solo da me, è considerato una persona corretta e SEMPRE elegante, non solo quando ha dovuto esaminare Claudia!
A parte questo piccolo appunto, mi sento in dovere di chiarire una mia convinzione: il liceo Marie Curie non ha nulla da invidiare ad altri licei cosiddetti “cittadini”, sono contenta che mio figlio lo frequenti e sono convinta che tutti i prof. che v’insegnano siano seri e preparati. Qualcuno di loro è più severo, qualcuno è più sensibile, qualcuno è più lungimirante, ma tutti aspirano al meglio per i loro alunni. Qualcuno potrà anche sbagliare, è umano, ma nessuno di loro, intenzionalmente, permette la taratura delle classi sui somari, lasciando languire quelli che studiano! Io ne ho la prova vivente in casa. Mio figlio.
Grazie, porgo a Lei e al suo giornale un cordiale saluto.