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PiRuBi: non diamole troppe colpe

Francesco Borzaga

Con una recente mozione il Consiglio Comunale di Levico ha indirizzato alla Giunta Provinciale un vero e proprio grido d’angoscia per le penose condizioni ambientali nelle quali versa la Valsugana. A parere del Consiglio, un rimedio urgente e certo efficace sarebbe la realizzazione, nella vicina Val Lagarina, dell’autostrada Pi.Ru.Bi. Nell’occasione il consigliere Aldo Chirico, presentatore della mozione, ha dichiarato testualmente: "Se non diamo vita alla Pi-Ru-Bi, per la nostra vallata sarà la fine. La Valsugana diventerà una camera a gas". Nel giugno scorso l’Assemblea comprensoriale della Bassa Valsugana e Tesino ha votato a sua volta una mozione di analogo contenuto.

E’ abbastanza significativo, mi sembra, il fatto che nello scorso novembre l’Assemblea comprensoriale della Val Lagarina, nella quale si vorrebbe appunto realizzare la Pi-Ru-Bi, abbia manifestato compattamente, pure in una mozione, la propria assoluta contrarietà alea nuova opera. Le argomentazioni fatte valere nel documento, opposto e contrario a quelli della. Valsugana, sono tuttavia le medesime: salvaguardia della salute degli abitanti e vivibilità del territorio. Per la Giunta Provinciale di Trento, davvero un bel rompicapo!

Come storico avversario della Pi.Ru.Bi., quale non esito a definirmi, dovrei rattristarmi per il messaggio di Levico rallegrandomi Invece per quello della Val Lagarina. Purtroppo non è così: tutte queste mozioni mi ispirano melanconia e forse anche un leggero senso di nausea. In esse mi sembra infatti di scorgere una manifestazione di un tradizionale peccato trentino: quello dell’ipocrisia.

E’ infatti troppo comodo, per i nostri amministratori, imputare all’assenza o rispettivamente alla presenza della Pi.Ru.Bi. tutti i mali dell’inquinamento e dell’invivibllità, cercando magari di scaricarne il peso, come sta facendo la Valsugana, sui malcapitati abitanti della valle vicina. Inquinamento e invivibilità non hanno certamente nella nuova autostrada la propria unica causa. Sia in Valsugana siain Val Lagarina essi sono infatti già abbondantemente presenti, e crescono rapidamente. Le loro cause sono però in ben larga parte locali.

In entrambe le valli è in atto una corsa sfrenata allo "sviluppo", collegata ad un irresponsabile spreco di territorio. In Valsugana, da Civezzano al confine con il Veneto è tutto un moltiplicarsi di nuove zone industriali, di supermercati, di nuovi insediamenti e di varie faraoniche iniziative. Questo processo, mentre toglie ogni originaria caratteristica al paesaggio, moltiplica inevitabilmente il traffico, pesante e leggero, e sta già realizzando quella camera a gas così drammaticamente denunciata dal consigliere Chirico. Quanto alla Val Lagarina, alquanto più avanzata nello "sviluppo", essa è ormai diventata una sola informe conurbazione, un cancro che accomuna Rovereto a Mori a Villa Lagarina e che sta ormai investendo Nogaredo, Pomarolo e, nell’altra direzione, Loppio. Una vera passerella del degrado e dell’invivibilità, a cui solamente comitati spontanei cercano, sia pure invano, di opporsi. E’ questo il frutto, evidente a chiunque lo voglia vedere, di una politica tutta basata sul cemento, portata avanti testardamente a colpi di maggioranza ad onta di ogni ragionamento e di ogni protesta.

E’ a questa politica e a questi risultati, e non alla sola Pi.Ru.Bi., che i consiglieri e i Consigli comunali, comprensoriali o provinciali che siano, dovrebbero rivolgere la loro attenzione.