La parola all’inventore
A Thierry Bonfanti, psicologo e psicoterapeuta, che è il conduttore delle serate, chiediamo come nascono i "caffè-dibattito".
"Nel 1980 a Parigi, in Place de la Bastille, è nato il primo ‘café philosophique’, un dibattito filosofico pubblico che si svolge in un bar ed è aperto a qualunque cliente del locale. Riassume due tradizioni francesi: i salotti letterari e l’incontro tra bar e letteratura. I caffè filosofici hanno avuto grande successo; oggi ce ne sono più di cento nella capitale francese. Nel 1995, insieme ai miei colleghi e amici dell’Istituto Agora, abbiamo avuto l’’idea di proporre una formula diversa del caffé filosofico creando il Café-Débat (Caffè-Dibattito)".
Quali sono le differenze con il caffè filosofico?
"La prima differenza è che l’argomento è scelto dal pubblico, la sera stessa, secondo una procedura che abbiamo stabilito e dopo una votazione. La seconda è che il Caffè-Dibattito è condotto in modo che ognuno si esprima attingendo alla propria esperienza di vita. Nel Caffè-Dibattito, si parla di sé, del proprio vissuto, di argomenti della vita quotidiana. Quest’impostazione permette, quindi, una partecipazione più ampia della gente presente. Nel caffè filosofico, spesso e volentieri, parlano solo quelli che hanno una certa cultura filosofica e che sono anche bravi a parlare in pubblico. Il Caffè-Dibattito è molto più democratico: ridà la parola al cittadino, è un luogo d’espressione e di confronto delle proprie idee, favorisce l’incontro tra le persone, stimola la riflessione".
Una proposta culturale che da Parigi è arrivata fino a Trento grazie al tuo contributo personale...
"Mi sono trasferito da Parigi a Trento nel 1998, ed ho voluto ‘importare’ quest’esperienza nella città che ho scelto per vivere e che amo. Ho avviato il primo Caffè-Dibattito in Italia presso il bar Pasi di Trento nel settembre 2001 e la cosa è durata due anni, con un incontro al mese ed una pausa estiva in luglio ed agosto. Ebbe gran successo e terminò solo per motivi personali: non avevo tempo per curare gli aspetti logistici e pubblicitari dell’esperienza.
Nel settembre 2005 ho deciso di riproporre questi appuntamenti presso il Barycentro di Trento, con l’aiuto della cooperativa Delfino e la cooperativa Samuele, che si occupano degli aspetti pratici dell’iniziativa. E’ un’opportunità offerta a chi desidera ritrovarsi una volta al mese, incontrare altre persone e dibattere degli argomenti più vari. Il fatto che il Caffè-Dibattito si svolga in un caffè gestito da queste cooperative, non deve dare l’idea di essere riservato ad un pubblico particolare: è aperto a tutti e potrebbe svolgersi in qualsiasi locale della città.
Tengo a precisare che è un’iniziativa personale per la quale non chiedo nessun compenso. La gente che partecipa al Caffè-Dibattito ha solo l’onere di prendere almeno una consumazione durante la serata".