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Rifiuti: gli impegni erano questi...

Il 5 ottobre scorso, dopo tre giorni di vivace dibattito, è stato approvato dal Consiglio Comunale di Trento un corposo ordine del giorno, a titolo "Per una politica integrata dei rifiuti". In esso, chiaramente orientato alla soluzione inceneritore, venivano poste numerose condizioni e clausole, venivano presi seri impegni, venivano previsti studi ed accordi preliminari, raccolta dati, ricerche e confronti tra soluzioni alternative.

Ad oggi, sabato 5 novembre, dopo un mese dall’ordine del giorno citato, si sono lette solo dichiarazioni e impegni ancora tutti da verificare.

Preoccupata per il ritardo con il quale si sta dando attuazione all’ordine del giorno, la sezione trentina di Italia Nostra chiede al sindaco di Trento, rappresentante capofila dei Comuni, ed alla Provincia, in quanto ente gestore dei rifiuti, se, in rispetto a quanto deliberato il 5 ottobre, siano state avviate concrete azioni politiche e tecniche.

In particolare ci preme ricordare i seguenti punti:

- la revisione del Piano Provinciale per lo smaltimento dei rifiuti, ormai obsoleto nel suo assetto attuale;

- il blocco dell’iter del progetto dell’inceneritore e delle opere accessorie (tra queste l’inutile ponte dei rifiuti) e dello studio di impatto ambientale, in quanto mancano le basi fondanti ed i parametri tecnici e sociali per eseguire una corretta progettazione e valutazione di impatto;

- la sospensione nel bilancio di previsione del Comune di Trento (e della Provincia) delle voci di spesa relative al "termovalorizzatore";

- l’avvio dell’iter della convenzione tra i Comuni della provincia, nella quale si definisca la ripartizione degli oneri, delle spese e delle scorie e si definiscano le modalità per il raggiungimento del 65% nella raccolta differenziata;

- la necessità di confrontare l’opzione inceneritore con le altre soluzioni possibili, in particolare con la produzione di combustibile da rifiuti (il C.D.R.), tecnologia molto flessibile, che porta ad un prodotto commerciabile;

- la necessità di localizzare sul territorio provinciale, sempre nella convenzione tra i Comuni, idonee aree sulle quali realizzare impianti di compostaggio dell’organico seri, in ambiente chiuso, in depressione e quindi a basso impatto ambientale.

Riteniamo questi primi atti assolutamente urgenti e necessari; alcuni sono immediati, se si hanno veramente buone intenzioni e doverosa prudenza nelle spese pubbliche (il blocco dell‘iter, la sospensione delle voci di bilancio), altri sono complessi e talvolta impopolari (i Comuni pensano erroneamente che a tutto provvederà mamma Provincia), ma comunque saranno occasione per i nostri Amministratori di dimostrare serietà, fermezza e preveggenza.

Paolo Mayr,
presidente della Sezione Trentina di Italia Nostra