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Donne e archivi

Roberta G. Arcaini

Desidero proporre alcune integrazioni e precisazioni all’articolo apparso su Questotrentino n°22 (22 dicembre 2007) a firma di Paola Antolini, intitolato "Memorie al femminile. Un convegno sul censimento degli archivi femminili. Considerazioni e critiche".

Considerato che l’autrice del pezzo ha premesso che "ha seguìto – soltanto - parte dei lavori", mi sembra più che opportuno informare i lettori di alcuni contenuti che, nonostante quanto riferito, sono invece stati presentati al predetto convegno.

Mi riferisco in particolare alle seguenti obiezioni: la prima, sul fatto che pochi interventi si sono occupati di archivi "creati da donne"; la seconda, su come mai non ci si sia occupati, di "archivi scolastici, la maggior parte dei quali parla di maestre.- Infine - Perché non di altri archivi d’impresa, che conservano testimonianze delle loro operaie ?".

Nella mia relazione "Alcuni spunti da Armida e Pia" , ho presentato la documentazione, conservata presso la Soprintendenza per i beni archeologici provinciale, frutto dell’attività di studio e degli altri aspetti della vita di Pia Laviosa Zambotti, archeologa e paletnologa nativa di Fondo (1898-Milano 1965) docente universitaria, premiata nel 1955 presso l’Accademia dei Lincei, donna affascinante ed esemplare, forse in anticipo rispetto al tempo in cui visse. Dunque, un archivio creato da mani, intelligenza ed affetti di donna!

Questo nucleo documentario fu censito nel 1994 durante l’"Indagine conoscitiva degli archivi delle strutture provinciali" coordinata da chi scrive. Obiettivo della mia relazione era evidenziare, partendo da censimenti svolti per esigenze istituzionali di tutela (fra i quali appunto quelli degli archivi delle strutture della Provincia di Trento, degli archivi scolastici…) archivi prodotti da donne e relativi a donne che avevamo incontrato nel corso di tale attività.

Soltanto un flash: recentemente abbiamo concluso il primo nostro Censimento sistematico di archivi d’impresa in area trentina.

Armida, ci ricollega all’archivio dell’Opera Armida Barelli di Rovereto (ora Istituto professionale), censito nel 1996 durante il Censimento degli archivi delle IPAB (Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza), poi rivisto nel 2006 per un’aggiornamento, durante il Censimento degli archivi dei Centri e scuole professionali. Per ricerche sull’attività femminile questo archivio è davvero da sfruttare: ricordiamo gli scopi statutari del Laboratorio-scuola femminile (a fine anni ‘40): "Fornire alle giovani la possibilità di addestrarsi in lavori di cucito … ed in pari tempo procacciarsi qualche guadagno per il proprio sostentamento".

Scopo analogo avevano i Corsi di pizzi e merletti ricordati con la mostra documentaria e con lavori al tombolo sulla Scuola – appunto - di pizzi e merletti di Javrè (novembre 2007); per tale mostra, purtroppo, non fu utilizzata documentazione conservata presso la scuola superiore di Trento "ITI Buonarroti", già censita nella nostra attività.

Dunque: si è parlato di archivi scolastici! E di carte scritte da donne a donne per giovani donne. L’intera attività della nostra Soprintendenza nel settore degli archivi scolastici è stata presentata in occasione del Seminario "I beni culturali della scuola: problemi di conservazione e di valorizzazione" (Cremona, settembre 2007; vedi: www. unipv.it/becuscuola).

Concludo invitando Paola Antolini, se lo desid ererà, a contattarmi presso la nostra Soprintendenza; chissà che, da una "svista" non possa nascere una collaborazione, che faccia conoscere ai lettori di Questotrentino la nostra attività per gli archivi trentini.

Grazie e buon lavoro.

* della Soprintendenza per i beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento

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In altri numeri:
Memorie al femminile
C. T., Paola Antolini

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