Sconfitta la proposta ambientalista
Ancora una volta il veto politico su un candidato ambientalista snatura il confronto all’interno di un ente trentino. Stiamo parlando del Parco naturale di Paneveggio Pale di San Martino: per l’elezione a presidente si sono presentati tre candidati e dai quotidiani abbiamo appreso di essere in presenza del solito confronto-scontro, aspro, fra i tre comuni più importanti del parco: Siror, Tonadico e Canal san Bovo. Niente altro.
Le cose non stavano in questi termini. Per la prima volta un candidato ambientalista, Daniele Gubert, costringeva il Comitato di Gestione al confronto sul programma del parco e gli altri due concorrenti sono stati costretti ad inseguire: uno, Marco Longo di Siror, praticamente copiando, e l’altro, Sergio Sperandio, di Canal san Bovo, balbettando sul valore della sua personalità.
Dopo l’insuccesso della prima seduta del comitato di gestione sembrava che i comuni interessati avessero trovato un accordo sostenendo Daniele Gubert. Troppa grazia. Nella mattinata del giorno decisivo è arrivato il contrordine, sembra da parte dal consigliere provinciale locale Marco Depaoli (UPT) e condiviso dai sindaci: Gubert non dev’essere presidente, si voti Giacobbe Zortea, assessore comunale a Siror. E così è stato: 15 i voti raccolti da Zortea, 8 quelli di Gubert, con i funzionari provinciali che hanno mantenuto una incomprensibile astensione. Ha prevalso la continuità del passato, la spartizione delle cariche fra comuni, come avviene anche nell’altro parco, all’Adamello-Brenta.
Ma non si possono tacere le novità: Gubert, con una relazione approfondita, equilibrata, ricca di passione ed emotività, ha ridefinito il ruolo di un parco naturale proiettato nel futuro, nel rilancio economico della zona, in nuovi disegni di conservazione della biodiversità, costringendo tutti gli amministratori ad innalzare il profilo del confronto. Di cosa ha parlato Gubert? Di trasparenza nelle scelte e di condivisione dei progetti. Di un parco che mentre lavora al suo interno sappia dialogare con le realtà esterne, comuni, Magnifica Comunità di Fiemme, parco nazionale delle Dolomiti bellunesi. Di un parco che deve offrire opportunità lavorative nuove, specialmente ai giovani; di un parco che diffonda cultura e consapevolezza, che cresca in credibilità e quindi in coerenza. In pratica, “un parco tutto intorno a te”, oppure “il cuore tra due parchi”, come lo ha definito. Decine le proposte concrete inserite nel programma e una grande soddisfazione, che Gubert non deve sottovalutare: il consenso, l’accoglienza, l’emozione che il suo intervento ha provocato nel pubblico, numerosissimo ad ambedue le sedute, ma anche nei rappresentanti istituzionali, che per ragioni politiche non lo hanno votato. Una sconfitta causata dalla coerenza e la tenacia con la quale si è impegnato contro il collegamento S. Martino-Passo Rolle verso Colbricon. Il Trentino non perdona queste doti. Una sconfitta che comunque costringerà l’intera giunta a confrontarsi con la coerenza e la determinazione di Daniele.