Questo trentenne
A settembre QT compie trent’anni e vuole ricordarli com’è nel suo stile: un convegno sull’informazione e una festa di piazza, con musica, teatro, narrativa e satira. Senza essere banale, senza smettere di pungere.
È un po’ lo specchio di una comunità che cambia l’insieme delle proposte di spettacoli estivi che presentiamo, con ampiezza di spazi, in questo numero. Forte apertura a culture diverse, attraverso i tanti spettacoli di folklore etnico ed esotico dalla variegata qualità, ma anche attraverso una rassegna come Oriente-Occidente programmaticamente rivolta a culture lontane; uno sguardo attento all’innovazione culturale, in festival d’avanguardia come Drodesera, ancora Oriente-Occidente, ArteSella; recupero della propria storia, talora acritico e di maniera altre volte approfondito (nelle tante rievocazioni), talaltra ancora dolente, come nella rivisitazione della storia dell’Ospedale psichiatrico in Pergine Spettacolo Aperto; rinnovato contatto con la montagna e la natura, attraverso rassegne d’eccellenza innervate nell’ambiente, come Suoni delle Dolomiti e ArteSella. Tutto questo si inserisce in un’evoluzione dei costumi, e dell’approccio alla vita, da parte della popolazione, che accoglie con un favore, anni fa neanche pensabile, iniziative come le tante feste popolari o addirittura le Notti Bianche, che vanno proliferando, a ridisegnare il profilo psicologico del trentino d’oggi, più aperto alla socialità.
Siamo quindi nell’isola felice? O addirittura nella mitica Camelot di re Artù, la corte colta e gentile in tempi oscuri, come poi vagheggiata da John Kennedy?
Naturalmente no. Mettendo assieme estate, turismo e cultura non è difficile tirare fuori le positività di un territorio. Ma d’altra parte questo bisogna saperlo fare in maniera opportuna, bisogna crederci, investirci in denaro e intelligenze; e se il Trentino (peraltro non certo unico in Italia) ha saputo farlo non è solo perché ha soldi, ma perché ha considerato cultura e socialità obiettivi importanti.
È all’interno di quest’ottica che Questotrentino ha deciso di promuovere, per settembre, un’impegnativa Festa per i propri trent’anni. Lo scopo è riunire collaboratori, lettori, associazioni e un più ampio pubblico, attorno a quella che è stata la storia del giornale in questo trentennio, e attraverso esso, in filigrana, la storia della nostra comunità. Tutto questo mediante lo strumento del dibattito, ma anche (e soprattutto) attraverso la chiave dell’intrattenimento, della socialità, della convivialità. Coinvolgendo associazioni universitarie e culturali, i sindacati, l’Università, il mondo dell’ambientalismo, l’Arci, alcuni privati che ci sosterranno in maniera creativa.
La redazione vuole insomma dar vita ad una vera e propria festa di popolo, articolata in molteplici eventi e momenti: una complessità di sguardi, che abbiano come elemento unificante l’ultimo trentennio visto con gli occhi di un piccolo giornale testardamente indipendente. Quindi teatro, cabaret, pubbliche letture, dibattiti, interventi dei lettori; ma anche musica, buon vino e buona cucina. Per stare bene assieme e nel frattempo, comunità di individui pensanti, prendere il tempo per riflettere un po’ su noi stessi e i nostri anni.
I festeggiamenti prenderanno il via nel pomeriggio di venerdì 10, con un’iniziativa organizzata in collaborazione con Asut e altre associazioni universitarie, all’interno della Facoltà di Sociologia. Tutto inizierà con un momento in cui temi ed esperienze si intrecceranno, nello spazio di un piccolo convegno, intitolato “Il diritto di essere informati, la responsabilità di informare”: l’occasione per inquadrare la storia di QT, con le sue peculiarità (e lo scarto con le altre testate trentine), all’interno delle evoluzioni della società civile e del fenomeno nazionale della stampa minore. Aiutati da relatori di provenienza locale (oltre a Ettore Paris di QT, Quinto Antonelli del Museo Storico, studioso della stampa trentina a iniziare da quella cattolica, e il prof. Carlo Buzzi di Sociologia, a suo tempo autore di uno studio su “Dati e tendenze dell’informazione locale”) e nazionale (puntiamo ad avere un osservatore della nostra società acuto, brillante e partecipe come Michele Serra; sicura comunque la presenza di Andrea Cinquegrani e Rita Pennarola della Voce della Campania, storico e coraggiosissimo giornale, autori di esemplari libri di denuncia - ‘O ministro e Sua Sanità, non a caso editi a Trento - che ci racconteranno il duro mestiere del giornalista di frontiera in una terra martoriata dall’illegalità). Moderatore sarà Alberto Faustini, direttore del Trentino.
Il giorno successivo, sabato 11, sperando con tutte le forze nella cortese collaborazione degli eventi meteorologici, ci trasferiremo ai Giardini di Piazza Dante, dove inizieremo alle 10 del mattino con un particolare aperitivo (offerto dalla ditta Pojer & Sandri), che diventerà un momento di riflessione sui trent’anni trascorsi, rivisti attraverso la riproposizione - critica e contestualizzata - di articoli particolarmente significativi del periodico. La lettura sarà affidata ai membri della redazione, ai semplici lettori, ma soprattutto alle realtà associative della società (associazioni universitarie, ambientalisti, LGBT, sindacato, immigrati) che proporranno articoli da loro scelti, facendoli precedere o seguire da un commento e da una contestualizzazione (o ricontestualizzazione) storica.
Siccome i dettagli sono importanti e fanno il pregio di un evento, sarà presente una ristorazione di qualità all’insegna dell’eco-sostenibile, grazie anche a varie sponsorizzazioni, tra cui quelle di Risto 3, Cantine Ferrari, Cantine Endrizzi.
Durante il pomeriggio si alterneranno gruppi musicali e performance teatrali, grazie alla collaborazione di associazioni culturali, tra le quali SpazioOff e Tavolo LGBTQ. Alcune pieces teatrali, prodotte per l’occasione, ripercorreranno momenti topici della storia di QT e del Trentino, dalle inchieste sulle 3 Torri ai giorni nostri.
Infine, la serata. Durante la quale saranno presentate le ultime iniziative culturali di QT (in omaggio agli abbonati): il romanzo di Tersite Rossi “È già sera, tutto è finito”, che ripercorre, attraversando l’Italia e il Trentino, gli anni a cavallo tra il ‘93 e il 2001; e un dvd - dagli evidenti intendimenti politico-sociali, oltre che culturali - sulle tradizionali, e purtroppo perdute, attività artigiane della popolazione sinti trentina, attraverso documentazione storica e interviste nei campi nomadi. Subito dopo il clou: uno spettacolo, appositamente tagliato per la nostra manifestazione, di Alessandro Bergonzoni, magico affabulatore e affascinante giocoliere delle parole e dei concetti sottostanti.Naturalmente siete tutti invitati. Arrivederci a settembre.