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Inceneritore: un appello da Cadine

Roberta Carli, presidente del Gruppo "la Regola"

Per esplicita affermazione della Provincia (basata su un’analisi scientifica dei venti) il paese e il territorio di Cadine saranno interessati più di ogni altro alle ricadute dei fumi del prospttato inceneritore di Ischia Podetti (nell’ipotesi della realizzazione di un camino in roccia lo sarà in misura ancora maggiore ovviamente). Anche gli abitati vicini all’inceneritore, inclusa la stessa città, saranno interessati in misura significativa: nel raggio di 3.000 metri da Ischia Podetti risiedono almeno 20.000 persone; entro 4.000 almeno 40.000. È noto che gli effetti di tali ricadute, in primo luogo sulla salute della popolazione, ma anche sulle produzioni agricole, sui prodotti dell’allevamento, sul valore economico degli immobili, sono preoccupanti. Purtroppo lo attestano centinaia di concrete realizzazioni di inceneritori (di vecchia, ma anche di nuova generazione) e lo affermano autorevoli pubblicazioni medico-scientifiche che hanno studiato l’incremento deciso delle neoplasie (con effetti di particolare gravità su feti, neonati e bambini) nelle aree adiacenti agli impianti di incenerimento.

Da queste semplici premesse e constatazioni è legittimo derivare che tutti i soggetti

A cui ci rivolgiamo, dal Presidente della Giunta Provinciale a ogni singolo consigliere, sono responsabili delle conseguenze di tale scelta.

Crediamo opportuno rimarcare questa responsabilità fin d’ora, prima della realizzazione e quindi dell’inutile ricerca dei colpevoli successiva al verificarsi degli effetti nocivi. Lo facciamo non tanto per puntare il dito contro, ma per invitare ogni responsabile amministrativo a operare un’ulteriore riflessione che possa, seppure in extremis, modificare le decisioni assunte. Per questo è importante includere una presa di posizione precisa contro l’inceneritore nel programma elettorale ed esprimere la contrarietà delle amministrazioni comunali con esplicite deliberazioni di Giunta e Consiglio.

Le possibilità alternative ci sono e sono praticate con soddisfazione in alcune realtà.

Crediamo meritino quanto meno il credito sufficiente per scongiurare gli effetti permanenti di una scelta che ha già dimostrato i suoi limiti.

Ringraziamo sentitamente chi (e non sono pochi) sta operando per un’alternativa all’inceneritore e quanti vorranno accogliere il nostro appello.

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