Perché l’anonimato?
Nel n. 1 di quest’anno pubblicate tre pagine con brevi racconti, opinioni e consigli di lettrici e lettori. Ottima idea e ottime considerazioni. Ho letto tutto con molto interesse. Ma perché lasciate i testi nel semi-anonimato? I bei nomi Angioletta, Maria Grazia, Miriam e Maurizio non dicono proprio nulla a nessuno, anzi tolgono - scusate - importanza e serietà al servizio. Questa forma, secondo me, si addice più al foglietto scolastico. E se QT vuole essere anche piattaforma d’incontro e scambio di opinioni, a maggior ragione ogni opinione dovrebbe essere contrassegnata almeno da nome e cognome, sennò come si sa chi l’ha scritta? Saluti ed auguri.
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Gentile Giorgio, le risposte alle domande del servizio “Questo 2010” non sono state scritte direttamente dagli abbonati, ma raccolte da me in forma di interviste. La maggioranza degli intervistati ha preferito non si pubblicasse il loro cognome, e così, per uniformità, abbiamo inserito solo nomi (tutti verissimi!) e località (vere anche quelle). Crediamo che anche senza i cognomi si possa comunque creare scambio di opinioni. Grazie dell’attenzione. Un cordiale saluto. (m.n.)