The day after
Gennaio è il mese dei buoni propositi. Infatti inizia l’anno nuovo, che puntualmente si porta dietro una serie di aspettative e iniziative per modificare, in meglio, la vita di ognuno di noi. Uno dei più gettonati è senza dubbio la dieta: in effetti, se uno ha da perdere qualche chilo, iniziare a dicembre è quanto meno controproducente. Tanto vale, quindi, godersi appieno le feste con il loro carico calorico: una specie di canto del cigno, o del cinghiale, per usare un animale meno aggraziato ma più appropriato all’idea.
Poi a gennaio, quando i jeans misteriosamente tendono ogni loro cucitura, scatta la corsa ai ripari. In Tv basta pubblicità di pandori e panettoni o - al massimo - di rimedi per digerire meglio il cotechino di mezzanotte: si passa misteriosamente a lassativi, pasticconi che svegliano il metabolismo, guaine contenitive e snellenti, trattamenti estetici miracolosi.
Inizia poi la ricerca della dieta perfetta, di cui i giornali sono generosi dispensatori. Come se noi donne (parliamo al femminile perché i nostri amati uomini riescono misteriosamente a dimagrire appena diminuiscono di un grammo la porzione di pasta, mentre noi signorine ci nutriamo d’aria e la bilancia non si muove di un millimetro) fossimo tutte un branco di babbee: “La dieta detox, purificati dopo le feste con frutta, verdura e tanta acqua”. Ma pensa: e noi che avevamo previsto un regime alimentare fatto di canederli, gulasch e vin brulè. “In splendida forma con la tisana brucia-grassi”. Certo, c’è anche quella “solleva tette cadenti” e soprattutto quella “lima chiappa larga”: Naomi Campbell, trema. “Magra e bella con la dieta dell’anguria”: uhm, forse abbiamo preso un numero vecchio della rivista. A meno che la dieta non preveda il reperimento dell’anguria in inverno con un viaggio in Brasile, ma a piedi e con conseguente lavoro nei campi alla raccolta dei cocomeri. Allora sì che dimagrisci.
In effetti, però, pensandoci bene, tutte queste diete forse hanno un unico scopo: spedirci in ospedale per qualche effetto collaterale. Che forse i giornalisti abbiano un piano nascosto? Tipo far esaudire uno dei sogni di ogni donna, ossia incontrare un medico come quello dei serial tv, bello, sexy, single, appena tornato da un viaggio in Africa dove ha salvato milioni di bambini operandoli al buio, a mani nude, circondato dai coccodrilli e disinnescando le mine antiuomo coi denti (per altro perfetti e bianchissimi)? Allora avremmo un’idea da proporre ai signori delle riviste: mettere come gadget nei loro giornali una fialetta di virus intestinale bastardo. Quello sì che sarebbe gradito, altro che diete balorde: una settimana senza poter ingerire nulla e poi l’incontro col dottore, magre e con quell’aria sbattuta moooolto moda che fa tanto eroina di opera lirica (di cui lui sarà ovviamente appassionato).
Aspettiamo fiduciose.