Una protesta infeltrita
Walter Viola, capogruppo del Pdl in Consiglio Provinciale, è “allibito” per questa iniziativa “lesiva della libertà e della democrazia”, “visto che la maggioranza degli italiani ha votato per questo governo” (una circostanza, il fatto di aver vinto le elezioni, diventata da qualche tempo una sorta di licenza di uccidere).
L’on. Michaela Biancofiore, promettendo un esposto alla Corte dei Conti, giudica il progetto “scellerato”, e la Fondazione Kessler che l’ha organizzato “una cellula di partito” che “sputa sull’Italia”.
Per i berlusconiani circoli Nuova Italia, che annunciano un presidio davanti alla sede della Fondazione, l’incontro fa parte del “gossip pseudo politico da mesi artatamente cavalcato dalla sinistra più becera... Si cavalca l’onda del pettegolezzo da rivista patinata di terz’ordine”.
Ma il più inferocito (e dire che recentemente, su queste pagine, lo avevamo apprezzato per la sua consueta pacatezza!) è il senatore Giacomo Santini, che sui giornali del 25 settembre perde completamente la tramontana: il convegno sui “15 anni di politica europea di Berlusconi” è “puramente diffamatorio”, “inquietante”, “inqualificabile”, “infamante”, fatto di “sbracature cultural-politiche”, la cui “scientificità è inesistente”.
Conclusione: Gianenrico Rusconi, direttore del Centro di studi italo-germanici (anzi, del “sedicente” Centro, chissà perché), nonché organizzatore del convegno, crede forse “che qui a Trento abbiamo tutti la sveglia al collo e l’anello al naso come quelli che gli hanno affidato... un istituto con cui trastullarsi in attività di così infimo livello e per giunta di una faziosità vergognosa anche per un attivista di partito? Sappia che qui c’è gente che seppellisce lui e tutti i suoi compagni tedeschi in quanto ad esperienza politica ed internazionale”. Visto che a suo dire l’incontro è stato richiesto da studiosi germanici, dica loro di organizzare piuttosto “un convegno su Angela Merkel e la sua vita privata”!
Il tutto viene strillato ai quattro venti prima che il convegno si tenga e basandosi sui titoli di qualche relazione, nessuna delle quali, peraltro, si occupa delle frequentazioni di Papi o della sua contestata potenza sessuale. (“Berlusconi e l’anticomunismo senza il comunismo”, appare il più scandaloso. Ma cosa c’è di sbagliato?).
“Forse in taluni è invalsa la convinzione che il lodo Alfano costituisca un mantra da invocare su tutto, anche sullo studio accademico” - constata tristemente Franco de Battaglia rispondendo al sen. Santini. Ed Enrico Franco, sul Corriere del Trentino, stigmatizza la volgarità di certi attacchi e la censura preventiva che si vorrebbe applicare alle iniziative non gradite, sport che ultimamente sta impegnando allo spasimo il Popolo - appunto - della Libertà.
Post Scriptum. A chi volesse indignarsi più sensatamente e senza infeltrirsi, segnaliamo un articolo del Trentino di domenica 27 settembre, dove si racconta con immotivata prolissità un minuscolo fatto di cronaca nera: due ragazzi incensurati, di 19 e 20 anni, hanno cercato di rubare i sedili di una vecchia Fiat 500 depositata presso uno sfasciacarrozze alla Vela di Trento. Sorpresi sul fatto, hanno tentato la fuga abbandonando la misera refurtiva, ma hanno imboccato una strada senza uscita e li hanno presi e incarcerati.
Il giornale riferisce doverosamente, ma su 4 colonne e soprattutto riportando nome e cognome dei due poveretti, nonché le loro fotografie.
In nome della lotta alla criminalità?