Omaggio a Charlie Mingus
I quintorigo a “itinerari Jazz”
Avevamo lasciato i Quintorigo nel loro personalissimo e geniale mix di rock, classica, jazz e sperimentazioni con la loro inconfondibile sonorità.
Li ritroviamo a Trento il 30 marzo, ospiti del festival “Itinerari Jazz” e impegnati in uno spettacolo dedicato a Charles Mingus. Il grande contrabbassista viene ricordato in un’ora e quaranta minuti di canzoni, tratte dall’ultimo disco Quintorigo play Mingus, e varie letture: pochi segni ben tracciati per raccontare la sua vita, dall’infanzia alla morte, il suo carattere rabbioso e il suo impegno nella lotta contro il razzismo, in una suggestiva scenografia da salotto. Ampio spazio ovviamente al contrabbassista Stefano Ricci e al sax Valentino Bianchi, affiancati in alcuni pezzi dagli ospiti Christian Capiozzo (batteria), Michele Francesconi (pianoforte) e il travolgente Gabriele Mirabassi al clarinetto. Conferma del genio compositivo del musicista dell’Arizona il ruolo affidato agli archi dei fratelli Costa, Andrea al violino e Gionata al violoncello: la musica di Mingus è lavoro armonico, è intensi riff, materiale adatto per gli archi che poco reggono improvvisazione e assoli. Incantevole protagonista la voce di Luisa Cottifogli, capace di leggerezze virtuosistiche quasi strumentali (come in Jelly Roll e in Goodbye pork pie hat) e di potenti richiami al canto da lavoro e al gospel (Freedom e Oh Lord don’t let them drop that atomic bomb on me).
Resta solo un appunto da fare: ci si aspettava più coraggio nell’interpretazione. Forse sarebbe valsa la pena di lasciare a casa pianoforte e batteria, per conservare il suono e le idee Quintorigo invece di adottare stile e sonorità classici del jazz.